Mercoledì delle ceneri / Ethan Hawke; trad. di Martina Testa. Roma: minimum fax, 2014.
È il secondo romanzo di Ethan Hawke che leggo a distanza di poco tempo. Il primo, L'amore giovane, non mi aveva convinta del tutto ma ne avevo colto le potenzialità. E così ho deciso di dare fiducia allo scrittore Hawke e di leggere anche questo suo secondo romanzo, Mercoledì delle ceneri.
Ebbene, mi è come sembrato che le aspettative create dal primo romanzo - certamente ancora un po' acerbo - abbiano trovato compimento in questo secondo. Hawke dimostra di essere uno straordinario narratore delle storie e delle dinamiche dell'amore, in particolare in riferimento alle giovani coppie.
Qui ci troviamo di fronte a una specie di ideale seguito de L'amore giovane: due persone che vanno verso i 30 anni e hanno già un po' di storia e di passato alle spalle. Si tratta di Jimmy e Christy, il primo un ragazzone tenero, ma parecchio adolescenziale, un giovane uomo che ce la mette tutta per essere all'altezza della vita e superare tutti i traumi e i dolori del passato (in particolare il suicidio del padre), la seconda una ragazza indipendente e ipercritica, costantemente in conflitto con la vita, cinica e pessimista in modo quasi patologico, ma con uno spirito profondamente libero.
Questi due giovani sono incredibilmente innamorati, e aspettano - anche senza averla programmata - una bambina, ma si sono appena lasciati a causa dell'insicurezza che entrambi nutrono rispetto all'amore e a una vita insieme. Ma le loro strade non possono non convergere e, in questo loro viaggio attraverso l'America più profonda, eccoli decidere di sposarsi e poi pentirsi, e poi riavvicinarsi in un susseguirsi di momenti di slancio e di profonda immaturità che alla fine sembreranno dividerli per davvero.
Due anime belle e inquiete, che ci parlano ciascuno - alternativamente - con la propria voce e il proprio punto di vista. Due personalità fragili e forti al contempo, alle prese con le difficoltà e i dubbi dell'amore e della possibilità di stare in coppia, due quasi adulti che fanno fatica ad accettare questo passaggio di boa della vita e che non si riesce a non amare e detestare al contempo, per quanto in certi momenti appaiono veri.
Ethan Hawke sembra conoscere e amare i suoi personaggi, essergli cioè sufficientemente vicino, ma anche distante, com'è giusto che un grande scrittore sia. E così ci conduce per mano in questo viaggio on the road in un'America che certo lui conosce molto bene, ma che per certi versi appare anche molto mitica e letteraria.
Voto: 4/5
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