Il film di Coralie Fargeat da quando è uscito mi ha alternativamente attirato e respinto in ugual misura. Arrivati a febbraio avevo quasi messo una pietra sopra alla possibilità di vedere il film al cinema (che per me significa alla fine rinunciare totalmente a vedere il film). E invece – grazie al Cinema delle provincie – riesco non solo a vedere The substance sul grande schermo ma persino in lingua originale sottotitolata.
The substance vede protagonista Elizabeth Sparkle (Demi Moore), una star che ha avuto molto successo in gioventù e continua a condurre un programma di fitness in televisione a 50 anni. L’emittente televisiva attraverso la figura del produttore Harvey, interpretato da un insopportabile Dennis Quaid (primo di una serie di uomini rappresentati come degli imbecilli) decide però che è arrivato il momento di mettere in cantina Elizabeth per lasciare spazio a una ragazza giovane, una starlette emergente.
Elizabeth non riesce ad accettare la fine della sua popolarità, che vive anche come la conferma della fine della sua gioventù, e non è a suo agio con un corpo che inevitabilmente sta invecchiando.
Quando, dopo un incidente in macchina, si trova di fronte alla possibilità di utilizzare un metodo che le permetterà di “dare vita” a un’altra sé più giovane, decide di coglierla e da questa operazione “nasce” Sue (Margaret Qualley), giovane, bella e dal fisico perfetto, che immediatamente viene scritturata dalla medesima emittente che ha licenziato Elizabeth.
L’utilizzo di questa sostanza prevede che le due donne si alternino ogni 7 giorni, attraverso un processo che consente a Elizabeth di continuare ad alimentare la vita di Sue. Ben presto però Sue comincia a contraddire questa regola e a forzare le condizioni producendo una serie di conseguenze inaspettate, tragiche e grottesche al contempo.
Il tema è interessantissimo e assolutamente di attualità, pur essendo al contempo esistenziale: il rapporto di una donna – soprattutto una donna di spettacolo – con il passare degli anni e la prospettiva della perdita della bellezza e della perfezione del proprio corpo, rapporto non banale di per sé stesso, ma esacerbato da una società che ha fatto della bellezza e della performance dei valori assoluti. Lo sguardo degli uomini è presente in maniera significativa nel film, e certamente è alla base del fatto che Elizabeth non accetti di non essere più giovane e bella, ma per Fargeat sono le donne stesse ad alimentare in qualche modo questo circolo vizioso.
Cosa siamo dunque disposte ad accettare per avere una seconda chance di giovinezza, anche quando questa giovinezza ci toglie quello che potremmo ancora avere in età matura?
E dentro questa domanda ce ne sono molte altre, a partire dal rapporto tra le generazioni e tra i generi fino ad arrivare al cambiamento della televisione e dell’aspettativa collettiva che nel tempo ha esacerbato l’attenzione verso il corpo e l’ostentazione della sua perfezione.
A partire da tutte queste premesse di grandissimo interesse la Fargeat costruisce un film esagerato, nel quale tutto è decisamente sopra le righe, dalla narrazione alle immagini, calcando la mano sul raccapriccio e l’orrore dello spettatore fino a uno splatter che evolve nel trash, e infine nel ridicolo.
Nell’ultima mezz’ora del film – dal mio punto di vista quasi totalmente inutile a livello narrativo e di contenuti – non si può fare a meno di ridere, e - se già la nausea ci aveva accompagnato durante tutta la visione - in quest’ultima parte sembra che la regista si accanisca sul povero spettatore per spingerlo al quasi conato di vomito. E lo dico io che ho passato parte del film coprendomi gli occhi. Ma - si sa - io sono particolarmente sensibile a queste cose.
Voto: 3/5
Concordo. Un film che aveva ottime possibilità per andare al centro e mettere a fuoco argomenti di non poco conto. Purtroppo la regista e lo dico dopo aver visto solo 2 suoi film, dico purtroppo si fa prendere un po' troppo la mano per virtuosismi inutili che buttano al vento quanto costruito prima. Poi ci sarebbe davvero da dire tanto, quanto sia stato irrazionale mettere Demi Moore come protagonista, già di per sé talmente bella che resta poco credibile il tutto. Comunque 'la parte migliore di te ', dovrebbe essere un doppio, e non un'altra più giovane che ti si mette contro. Insomma, il film fino ad un certo punto poteva anche andare, lasciando correre e senza spaccare il capello, ma sul finale, al di là di un messaggio che a forza ci tiriamo fuori, l'aspetto cringe è davvero troppo. Non puoi cercare di farmi entrare in empatia, per poi buttarla in caciara. Sembra quasi lei stessa ad essere dall'altra parte, la parte giudicante. Il sesso femminile viene messo alla berlina quando poi gli anni passano per tutti.
RispondiEliminaL'espressione "buttarla in caciara" mi sembra molto appropriata! 🤣🤣🤣🤣
EliminaAhahaha! 😁
RispondiEliminaTuoi pronostici per gli Oscar ormai imminenti? Fai il tifo per qualcuno in particolare?
Io attendo 'A real pain', l'unico film che mi interessa realmente, al momento tifo per Emilia Perez che ormai sembra avere perso molte chance.
A real pain lo aspetto anche io, ma non è tra le candidature mi pare... Diciamo che tra i film candidati non riconosco nessun film-capolavoro, ci sono film anche molto belli, ma ciascuno ha dei difetti. Ma del resto anche gli Oscar sono in crisi! Però sul miglior film internazionale tifo alla grandissima per Il seme del fico sacro: grande film!
EliminaSi, A real pain ha la candidatura solo per l'attore non protagonista ma film che attendo con interesse. E certamente, dimenticavo, Il seme del fico sacro, assolutamente da vedere, certo, attendo anche quello.
RispondiEliminaHai ragione, anch'io quest'anno non vedo capolavori per gli Oscar, parecchi film non li ho visti perché poco interessata tipo Conclave che pare sia molto gettonato, ma anche quello su Bob Dylan, cantautore che non ho mai seguito.
O.T. scusa non ricordo, hai visto 'La testimone - shahed' lo scorso anno? Mi è piaciuto.
Il seme del fico sacro l'ho visto al festival romano e lo consiglio, nonostante le tre ore di durata! I film candidati li ho visti quasi tutti, persino Nickel boys che pure avevo visto in anteprima al festival di Roma. Ho visto anche Conclave, Anora, A complete unknown, Io sono ancora qui ecc. ecc. Alcuni sono film molto belli e molto ben fatti, però ho piccole riserve su ognuno. Forse i miei preferiti sono Emilia Perez e Anora, però non mi strappo le vesti se non vincono.
EliminaLa testimone non l'ho visto! Recupererò!
👍
RispondiEliminaMi dirai....!