E ci risiamo! Esattamente come era successo quando era uscito il primo Joker – e come ormai succede in molte altre circostanze – di fronte al sequel Folie à deux, realizzato sempre da Todd Phillips, le posizioni dei sostenitori e dei detrattori tendono a polarizzarsi, in un’alternanza tra chi grida al capolavoro e chi al totale fallimento. In questo caso, visti anche i risultati al botteghino, mi pare che sia prevalente il partito dei detrattori, ma questo fa sì che i sostenitori si esprimano con toni ancora più accesi.
Come sanno quei pochi che leggono questo blog, le polarizzazioni non mi piacciono e tendenzialmente sono tra quelle persone che cercano sempre di vedere il bello in ciò che non mi è piaciuto e di riconoscere i difetti in quello che ho amato. E così – esattamente come mi era successo con il primo Joker – non riesco a schierarmi in maniera così netta. Ma ripartiamo dal principio.
Joker - Folie à deux comincia dove era finito il primo film, con Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) in carcere in attesa di processo. Però Todd Phillips ha scelto di sparigliare le carte, facendo un film molto diverso dal primo sul piano della confezione e anche su quello emotivo.
Innanzitutto, il film comincia con un cartone animato stile Looney Tunes, realizzato dal grande Sylvain Chomet, che ha come protagonisti Joker e la sua ombra, e che in qualche modo anticipa in maniera alquanto originale i temi di questo film e lo colloca già in una dimensione metacinematografica.
Arthur Fleck è in carcere, ma la sua fama e la sua storia sono conosciute grazie al film che è stato realizzato su di lui. Proprio in conseguenza della popolarità acquisita dal suo personaggio e dalla sua vicenda, Arthur viene avvicinato da Lee Quinzel (Lady Gaga), una giovane donna che esprime fin da subito non solo la sua ammirazione per Joker, ma la sua comprensione della vicenda umana di Arthur in virtù di una situazione personale simile. Tra i due inizia una relazione che accompagnerà Arthur fino al processo e che sarà costellata di situazioni reali e immaginate, spesso cantate e coreografate come fossimo in un musical.
Di fronte a questa scelta così dirompente rispetto alle atmosfere e al tono del primo film è evidente che molti ne risulteranno spiazzati. E il senso di straniamento si amplificherà nel trovarsi di fronte un personaggio la cui rabbia si è trasformata in un dolore profondo e in una solitudine che si riveleranno senza speranza. Arthur Fleck è diventato un personaggio, santo o mostro che sia, e tutti vogliono quel personaggio, che Arthur deve continuare a interpretare fino in fondo per essere amato. Nessuno ha davvero interesse per l’uomo, spezzato, solo, desideroso di comprensione, e quell'uomo è destinato a essere spazzato via da qualche altro personaggio che più di lui è in grado di muovere i sentimenti delle masse.
Joaquin Phoenix conferma la sua straordinarietà ed è ancora una volta capace di conferire ad Arthur Fleck una complessità e una tridimensionalità assolutamente non scontati. Lady Gaga canta da dio e fa bene il suo compito di attrice.
Il film riesce ad essere emotivamente violentissimo e dolorosissimo, nonostante le scene di violenza siano per lo più immaginate e non reali e le canzoni apparentemente interrompano la tensione emotiva.
Dal mio punto di vista Todd Phillips ha fatto una scelta coraggiosa, non sedendosi sugli allori del primo film, ma rischiando e dimostrando di non accontentarsi di fare un sequel di pura continuità, sebbene i numeri non gli abbiano dato ragione.
Voto: 3,5/5
Avrei potuto scriverlo io questo post, concordo in pieno. Visto pochi giorni fa, non sentivo il bisogno di un sequel ma sono uscita soddisfatta dalla sala. Scelta coraggiosa del regista, quale siano state le vere motivazioni che non mi interessano, non un film perfetto ma ho trovato coerenza con la storia, per me era semplicemente Arthur da sempre, il Joker è l'eroe dissacrante che vogliamo sul palco, quando ci aspettiamo che siano altri a lottare, a portare avanti le battaglie comuni.
RispondiEliminaFilm che andrebbe visto più di una volta, tante le chiavi di lettura, qualche forzatura di troppo, ma di forzature direi questi due capitoli sono pieni e noi non ci scandalizziamo. 👋
Ciao Lory!! Grazie del tuo commento. Sicuramente non è un film perfetto e ci sono molte chiavi di lettura ma le stroncature e le delusioni profondissime che leggo in giro mi paiono un po' eccessive.
EliminaConcordo, mi sono sembrate eccessive, enfatiche ad oltranza, è diventata una moda.
RispondiEliminaInfatti. Ormai su tutto così. Sparando a zero su chi non accetta l'enfasi o non si schiera!
EliminaLe tue ultime due righe corrispondono in pieno al mio pensiero. Condivido. A me è parso un sequel perfettamente coerente con il primo capitolo: nel primo Joker si dava sfogo alla rabbia repressa e i toni erano conseguenti, qui invece c'è solo dolore. Film nichilista e doloroso, a me è arrivato.
RispondiEliminaAvevo visto la tua recensione. E dopo aver visto il film mi trovavo abbastanza allineata alla tua lettura. Un abbraccio
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