Un tempo il programma estivo dei concerti di Villa Ada era uno dei più interessanti dell'estate romana. Negli ultimi anni però la scaletta si è fatta sempre più ripetitiva e povera, e questo è un peccato se si considera che la location è tra le più belle che si possano desiderare per un concerto estivo all'aperto.
Quest'anno, all'interno di un programma che rimane piuttosto deludente, adocchiamo la presenza dei Gossip, la storica band di Beth Ditto, che aveva avuto uno straordinario successo nella seconda metà degli anni 2000, prima con l'album Standing in the way of control e poi con Music for men, nel quale era contenuto il singolo Heavy cross, vero e proprio tormentone di quegli anni.
Il gruppo si era fatto conoscere e apprezzare per il suo stile musicale, ma anche per il protagonismo di Beth Ditto, cantante dalla voce cristallina e inconfondibile, ma anche attivista sul tema dell'orientamento sessuale e di quella che oggi si chiamerebbe body positivity e di cui in qualche modo lei è stata una delle prime bandiere.
A un certo punto i Gossip sono scomparsi dalla scena musicale, e in molti pensavano che non vi avrebbero fatto più ritorno. E invece quest'anno con la pubblicazione dell'album Real power la band statunitense sorprende tutti e cerca di riprendersi il suo pubblico con un lungo tour in giro per il mondo.
La serata a villa Ada non è però di quelle più fortunate. Io e le mie amiche siamo convinte che il concerto non inizierà prima delle 21,30, com'è sempre stato per i concerti a villa Ada, e quindi andiamo a mangiare una pizza prima. Quando però arriviamo sembra che il concerto sia cominciato da un pezzo, anche perché era previsto l'opening di Wrongonyou di cui non vediamo traccia.
Comunque, pazienza, siamo lì e siamo intenzionate a goderci quello che resta del concerto. Peccato che quasi immediatamente capiamo che la Ditto non è in buone condizioni di salute, e che la voce le sta andando progressivamente via.
La sua band - in cui oltre agli storici componenti, Nathan "Brace Paine" Howdeshell e Hannah Blilie, c'è anche una tastierista e bassista altissima di cui non sono riuscita a capire il nome - la supporta in ogni modo, e anche il pubblico le viene in soccorso cantando e battendo le mani quando la vede in difficoltà.
Nel complesso il concerto riesce comunque a essere soddisfacente e divertente, e la Ditto non ci fa mancare i suoi siparietti: fa salire sul palco due ragazze che sono nel pubblico e che ci dicono che una delle due si sta per sposare e questo concerto è il suo addio al nubilato, cosicché la Ditto le chiede quale sia la canzone della sua storia d'amore e intona con il pubblico I will always love you di Whitney Houston. A più riprese si rivolge al pubblico parlando delle cose più varie, e approfittando per fumare e bere, cosa che certamente non aiuta la sua voce.
Il pubblico però non sembra soffrirne e, anzi, quando la band lascia il palco la richiama a gran voce per un bis atteso, che non può che concludersi con il tormentone Heavy cross sul quale balliamo tutti, prima di tornare alle nostre casette nel buio della notte romana.
Voto: 3/5
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