Il dubbio / Matsumoto Seichō; trad. di Gala Maria Follaco. Milano: Adelphi, 2022.
Come sa chi legge questo blog, da qualche anno mi sono appassionata alla lettura dei romanzi di Matsumoto Seichō. Credo di aver già letto quasi tutti quelli che sono stati tradotti in italiano, ma dando un’occhiata alla sua sterminata bibliografia posso stare tranquilla sul fatto che non mi mancheranno sue opere da leggere per il futuro.
Il dubbio, il romanzo pubblicato da Adelphi nel 2022, ha le caratteristiche tipiche dei suoi gialli, che forse sarebbe più corretto definire “polizieschi”, un caso di omicidio che è oggetto di indagini supplementari dalle quali emergeranno verità non immediatamente intellegibili e che spesso rovesciano il punto di vista iniziale.
In questo caso al centro del caso c’è la morte di un facoltoso vedovo, Shirakawa Fukutaro, sposato con una donna molto più giovane di lui, Onizuka Kumako, con un passato da entraineuse nei bar di Tokyo. I due tornavano in macchina da un breve viaggio e sulla strada del ritorno, sotto una pioggia battente, sono finiti in mare. Nella caduta Fukutaro è morto, mentre sua moglie si è salvata.
La stampa e la comunità locale sono entrambe schierate a favore dell’ipotesi dell’omicidio: la forestiera Kumako avrebbe architettato tutto per accaparrarsi l’assicurazione sulla vita del marito da poco sottoscritta, ma la donna dal carcere continua a professarsi innocente. Nuovi elementi emergeranno man mano che l’indagine prosegue, soprattutto dopo che il caso è rilevato da un difensore d’ufficio giovane e primariamente civilista, che si dimostra particolarmente acuto nelle sue intuizioni.
Come sempre accade nei romanzi di Matsumoto Seichō, l’intento dello scrittore non è solo quello di costruire un intreccio narrativo ben congegnato, ma anche quello di utilizzare la vicenda narrata per rivelare alcuni aspetti critici della società giapponese e suscitare nel lettore delle riflessioni. In questo caso, si pone l’accento sui pregiudizi della provincia giapponese e sulla sua mancanza di apertura mentale nei confronti di quanto proviene dall’esterno, che poi sono caratteristiche che appartengono agli ambienti piccoli e chiusi in tutto il mondo, ma che forse in Giappone assumono sfumature particolari e specifiche.
Come al solito per i suoi libri, il romanzo di Matsumoto Seichō si legge tutto d’un fiato e sempre con grande interesse. Non sarà certamente l’ultimo che leggerò.
Voto: 3,5/5
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!