Lo spettacolo Promenade de santé (Passeggiata di salute) è la messa in scena di un testo del regista, attore e drammaturgo francese Nicolas Bedos, che il regista Giuseppe Piccioni ha portato sui palchi dei teatri italiani, affidandone l'interpretazione a due attori molto affiatati come Filippo Timi e Lucia Mascino.
Da queste premesse risulta già evidente che questo spettacolo teatrale ha una parentela piuttosto stretta con il mondo del cinema, a cui primariamente appartengono autori, registi e protagonisti.
Del resto lo stesso Piccioni non solo non fa nulla per nascondere l'impianto quasi cinematografico di questo testo, ma lo cavalca con una messa in scena che utilizza immagini girate, sia statiche che in movimento, e proiettate sullo schermo in fondo al palco, nonché ombre, silhouettes e giochi di luce che vanno al di là dell'interazione fisica delle persone tra di loro e con gli oggetti, oltre a un uso della musica anch'esso molto cinematografico.
Si tratta fondamentalmente di una storia d'amore tra un uomo e una donna che avviene in buona misura negli spazi interni ed esterni di una clinica psichiatrica. Lei è una bipolare, ninfomane, ballerina - dice -, lui è un ossessivo-compulsivo, malato di sesso, sposato. I due si incontrano nel parco della clinica durante, appunto, una passeggiata e le loro patologie fanno immediatamente click, si incastrano alla perfezione, avvicinandoli inevitabilmente. Da qui assistiamo poi all'evoluzione della loro storia, in tutte le sue tappe e passaggi, nei momenti in cui si incontrano all'esterno e in quelli in cui si ritrovano nuovamente in clinica, costantemente dibattuti tra il lasciarsi andare a questo amore e il resistergli, consapevoli fin da principio - come noi spettatori - che questo amore, pur con la sua forza e tenerezza, non può che essere malato. Poi forse le cose non sono esattamente come appaiono, ma del resto quando si ha a che fare con la malattia mentale tutto può essere.
Lo spettacolo si segue con partecipazione e interesse, senza momenti di calo della tensione o di noia, e buona parte del merito - oltre che della regia - è dei due attori, che appaiono davvero in stato di grazia, naturali, misurati anche nell'espressione delle forme più incontrollate della loro malattia, perfettamente sintonizzati fisicamente e mentalmente. Filippo Timi non è una sorpresa, anche se in questo spettacolo appare particolarmente in bolla. Lucia Mascino l'ho vista più volte a teatro e non sempre ne ho apprezzato la recitazione, ma in questo caso dimostra di essere pienamente in parte e regala una grande performance.
A conti fatti, lo spettacolo è fatto primariamente di queste due interpretazioni, perché poi a ben vedere il testo non è poi così originale né così profondo (dal mio punto di vista), e la stessa messa in scena - per quanto apprezzabile e riuscita - non è del tipo di quelle che apprezzo di più a teatro. Però vale la pena muoversi da casa anche solo per le interpretazioni di Timi e Mascino.
Voto: 3/5
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