Second hand. Una storia d'amore / Michael Zadoorian; trad. di Michele Foschini. Milano: Marcos y Marcos, 2008.
A suo tempo avevo letto, commuovendomi ed entusiasmandomi, In viaggio contromano: The leisure seeker, il romanzo di Michael Zadoorian da cui era stato tratto il film di Virzì Ella e John.
Dopo quella lettura mi ero ripromessa di leggere qualcos'altro, ma la mia era rimasta solo un'idea teorica fino a quando la mia amica M. - che lavora nel mondo della moda e in particolare dell'usato - non mi ha parlato di Second hand.
Questo, che è il primo romanzo pubblicato da Zadoorian, parla di Richard, un ragazzo che ha un negozio di oggetti usati e che dedica gran parte della sua vita alla ricerca di questi oggetti, e di Theresa, che invece lavora in un ricovero per animali dove vengono portati cani, gatti - e non solo - che vengono trovati abbandonati per strada o che la gente non vuole più. Siamo sempre a Detroit, nella città dove l'autore è nato, vive e lavora, e dove ambienta quasi tutte le sue storie.
L'incontro tra Richard e Theresa avviene nel momento in cui la vita del primo va sottosopra, a causa della morte della madre e delle successive operazioni di svuotamento della casa familiare che lo mettono in contrasto con la sorella e soprattutto gli fanno scoprire parti della storia dei suoi genitori che non conosceva, mentre la seconda deve fare i conti con un lavoro che ama ma che le procura grande dolore, a causa della necessità di abbattere molti degli animali abbandonati.
Richard e Theresa si riconoscono nelle reciproche fragilità e idiosincrasie, ma ciascuno di loro deve affrontare i propri demoni interiori prima di essere realmente pronto ad affrontare una vita a due.
Durante la lettura del romanzo riconosco alcune di quelle caratteristiche della scrittura e della narrazione che tanto avevo apprezzato in Zadoorian. Mi piace molto il personaggio di Richard con questa sua passione per il recupero degli oggetti che sono stati già vissuti o che sono testimonianza di vite ed epoche passate, e con le sue bislacche teorie in proposito. Qua e là nella narrazione si aprono squarci di tenerezza e anche di grande verità, che - come nel romanzo In viaggio contromano - aprono il cuore.
Nel complesso però il romanzo mi pare meno riuscito e più immaturo di quello successivo, cosicché alla fine della lettura già sappiamo che la storia di Richard e Theresa non riuscirà a imprimersi nella nostra mente in maniera così significativa, sebbene probabilmente ci avrà lasciato la voglia di guardare sui banchetti dei mercatini delle pulci e nei negozi dell'usato con uno spirito completamente diverso e nuovo rispetto al passato.
Voto: 3/5
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!