Stone fruit / Lee Lai; trad. di Alice Amico. Roma: Coconino Press - Fandango, 2021.
L'esordio della fumettista australiana Lee Lai, Stone fruit, è qualcosa di sorprendente nel suo essere sincero e diretto in maniera disarmante. E dunque non mi meraviglia che sia stato tradotto e celebrato in molti paesi del mondo, e in ogni dove abbia ottenuto riconoscimenti più che meritati.
Dal punto di vista grafico la scelta è quella di virare l'intero fumetto sui toni del grigio e del blu, mentre i disegni risultano morbidi e realistici, ma anche capaci di trasfigurarsi nei momenti in cui la presenza della piccola Nessie trascina le protagoniste in una dimensione quasi favolistica.
Al centro del racconto ci sono Bron e Ray, una coppia queer in cui ciascuna deve fare i conti con i nodi irrisolti personali e quelli con le proprie famiglie di origine. La presenza nelle loro vite di Nessie, la nipotina cui Ray fa da babysitter mentre Amanda, sorella di Ray e madre single, è al lavoro, è fonte di gioia e spensieratezza per entrambe e crea una specie di dimensione spazio-temporale sganciata da quella reale in cui sentirsi leggere, a proprio agio con sé stesse ed essere libere di esprimere la propria interiorità.
La decisione di Amanda di non affidare più Nessie a Ray anche per una sorta di rifiuto nei confronti di Bron, la cui identità di genere non è scontata e che porta su di sé anche i segni di una sofferenza psichica, incrina il rapporto probabilmente già in crisi tra le due donne e le allontana.
Bron torna presso la sua famiglia d'origine, ipercattolica e anaffettiva, nella quale troverà inaspettatamente un'interlocutrice nella sorella minore Grace, ancora sedicenne, con cui il rapporto è tutto da costruire. Ray dal canto suo dovrà fare i conti con la sorella Amanda, portando alla luce i tanti non detti e provando ad affrontarli e a smontare i pregiudizi reciproci.
Quella di Lee Lai è dunque l'esplorazione di un rapporto di coppia e della difficoltà dell'amore di alimentare sé stesso, anche quando è sincero, perché il rischio di ferire e ferirsi è sempre dietro l'angolo così come quello di non capirsi e di alzare dei muri senza riuscire a liberarsi delle proprie pesantezze.
Ma questa esplorazione dell'amore non è solo riferita alla coppia, bensì anche e soprattutto alle relazioni familiari, in particolare a quelle orizzontali. Non a caso tra le parti più belle e riuscite del graphic novel ci sono i dialoghi tra sorelle, Ray e Amanda, e Bron e Grace, e non a caso Lee Lai dedica il suo primo fumetto alla sorella Cesca. Molti dei lettori finiranno per riconoscersi in queste pagine, e soprattutto nei sentimenti che passano attraverso di esse.
Bella anche l'introduzione di Jonathan Bazzi che sottolinea l'importanza di raccontare queste storie, che restituiscano anche al mondo queer - spesso trattato come una bolla separata e autoreferenziale - una tridimensionalità ricca e complessa, ricollocandolo in quelle dinamiche affettive in cui - indipendentemente dalle nostre identità, scelte ed esperienze - tutti possiamo ritrovarci.
Consigliatissimo.
Voto: 4/5
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