Bauhaus. Graphic biography / Valentina Grande e Sergio Varbella. Milano: Centauria editore, 2021.
È un periodo in cui il Bauhaus è entrato prepotentemente nella mia vita. Tutto è iniziato con l'uscita fotografica a Mezzocammino organizzata da Itinerari di luce, che ci ha stimolati a cercare l'ispirazione del Bauhaus in questa periferia romana, dopo averci raccontato la storia di questo istituto che ha cambiato la concezione stessa dell'arte e ha aperto la strada al design.
Poi mi è capitato di vedere segnalato su FB questo graphic novel, o meglio - come esso stesso si autodefinisce - questa graphic biography, dedicato al Bauhaus, i cui testi sono stati realizzati da Valentina Grande con i disegni di Sergio Varbella.
Poco dopo aver acquistato questo albo, ho avuto anche l'occasione di vedere il documentario di Susanne Radelhof, Le donne del Bauhaus, che ha aggiunto qualche altro tassello alla mia conoscenza di questa interessantissima storia.
L'aspetto più originale di questo lavoro a fumetti è la scelta di rendere protagonista e narratrice della storia la stessa scuola, che parla di sé, delle fasi del suo percorso, delle persone che ne hanno fatto parte.
La narrazione è organizzata cronologicamente e segue il Bauhaus dalle origini a Weimar, dove essa fu fondata da Walter Gropius, passando per la fase di Dessau con l'abbandono di Gropius, la breve direzione di Hannes Meyer e l'arrivo dell'architetto Mies Van der Rohe, con cui il Bauhaus si sposta per l'ultima volta a Berlino dove termina il suo percorso.
In questo percorso, che dura dal 1919 al 1933, la scuola fa i conti con grandi cambiamenti nel contesto, che ne condizionano significativamente l’esistenza, nonché con alcune conflittualità e contraddizioni interne, che hanno a che fare con il punto di vista degli insegnanti su alcuni temi e con il ruolo delle donne nella scuola.
Nonostante questo, la forza creatrice e innovatrice del Bauhaus riesce comunque a farsi strada e, se l’esperienza apparentemente sembra esaurirsi con l’avvento del nazismo, il tempo dimostrerà che il suo contributo nell’ambito dell’arte, dell’artigianato, del design, dell’architettura e di molto altro rimarrà vivo e continuerà a rappresentare un modello fino a oggi.
L’albo è una occasione in qualche modo originale per entrare in contatto con questo mondo e il lavoro di Valentina Grande nel tentare di riassumere una storia così complessa e di Sergio Varbella nell’illustrare con immagini questi eventi mi è sembrato riuscito e assolutamente apprezzabile.
Voto: 4/5
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