La mia amica A. mi segnala la European Cinema Night, seconda edizione di un evento speciale promosso dal Sottoprogramma MEDIA di Europa Creativa della Commissione Europea in collaborazione con il network Europa Cinemas, che si tiene dal 3 al 7 dicembre in diverse città europee per celebrare la ricchezza della cultura cinematografica europea. A Roma la serata si svolge al Cinema Farnese, diventato ormai un punto di riferimento per i cinefili della capitale, ed è dedicata al film di Mika Kaurismaki (fratello del più famoso Aki), Master Cheng.
La proiezione del film costituisce anche la preapertura del Tertio Millennio Film Fest, in programma alla Casa del Cinema dal 10 al 13 dicembre, di cui personalmente non conoscevo l'esistenza pur essendo quest'anno alla XXXIII edizione.
La sala è piena, e prima della proiezione il direttore del cinema lascia la parola a una rappresentante della Commissione europea, a una del MEDIA Desk di Roma, agli organizzatori del Tertio Millennio Film Fest, e infine a Mika Kaurismaki, che tornerà a dialogare col pubblico alla fine del film.
Master Cheng è una commedia di ambientazione finlandese, per l'esattezza lappone, che parla dell'incontro tra due culture decisamente lontane, quella finlandese appunto e quella cinese. Un giorno, a Pohjanjoki, un paesino sperduto della Lapponia, arrivano il signor Cheng (Pak Hon Chu) e suo figlio Nunjo (Lucas Hsuan) in cerca di un fantomatico signor Fongtron. Si fermano per bere un thè e mangiare qualcosa alla locanda di Sirkka (Anna-Maija Tuokko), la quale impietosita offre loro anche una stanza dove dormire.
La locanda diviene così un punto di riferimento per padre e figlio in attesa di capire chi sia e dove possono trovare la persona che cercano. Un giorno, quando un autobus turistico carico di cinesi va in panne proprio davanti alla locanda, Cheng, che è in realtà un cuoco professionista, decide di mettersi in cucina per preparare il pasto e, non solo accontenta la clientela cinese, ma a poco a poco conquista anche quella locale.
Man mano che la conoscenza reciproca cresce, altri dettagli sulla storia di Cheng - ma anche su quella di Sirkka - vengono fuori, mentre tra i due si fa largo un sentimento che va al di là dell'amicizia.
Il film di Kaurismaki, come lo stesso regista ha avuto modo di confermare, è una fiaba di buoni sentimenti che vuol essere una risposta cinematografica al difficile momento che il mondo sta vivendo e alla tendenza dei governanti e capi popolo ad alimentare divisioni e odio, anziché a stimolare l'incontro tra le diversità.
Non ha dunque molto senso andare a cercare complessità o sofisticatezza in un film che parla di sentimenti in fondo semplici e di rapporti umani, e lo fa anche e soprattutto attraverso il linguaggio universale del cibo, nonché attraverso un approccio che oscilla tra l'ironico e il malinconico, un tratto tra l'altro squisitamente finlandese.
Il master Cheng del titolo fa un po' pensare al masterchef della famosa trasmissione, del resto Cheng in cucina dimostra una perizia invidiabile e utilizza il cibo come primo strumento di comunicazione con una cultura e un mondo che non conosce. Se dunque i vecchi finlandesi che svernano alla taverna di Sirkka troveranno nel cibo di Cheng nuova energia e nuova voglia di vivere, Cheng di converso scoprirà i benefici del silenzio e dei grandi spazi finlandesi. E questo incontro sarà l'apertura di un nuovo futuro.
Un film che non piacerà probabilmente ai palati dei cinefili più sofisticati, ma che ogni tanto fa molto bene poter vedere al cinema.
Voto: 3/5
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