La misteriosa morte della compagna Guan / Qiu Xiaolong; trad. di Paola Vertuani. Venezia: Marsilio; Milano: Feltrinelli, 2018.
Dopo aver scoperto Qiu Xialong con la lettura di Di sangue e di seta e averlo molto apprezzato ho deciso di ripartire dal principio (lo stesso mi era capitato a suo tempo con i libri di Fred Vargas con protagonista Adamsberg). E così ho comprato la prima inchiesta del commissario Chen Cao nella recente edizione all'interno della collana Universale Economica di Feltrinelli, pubblicata in collaborazione con Marsilio, l'editore storico di Xiaolong.
La misteriosa morte della compagna Guan mi ha accompagnata per un'intera settimana di vacanza e si è rivelato una lettura impegnativa, tanto che non ho fatto in tempo a leggere nient'altro. Però questo primo appuntamento con Chen Cao, il suo assistente Yu e sua moglie Peiqin, il segretario di partito Li, e tutti gli altri personaggi del mondo creato da Xiaolong mi ha confermato le qualità narrative dell'autore cinese e mi ha aiutato a delineare meglio il personaggio principale.
I libri di Xiaolong si confermano dei "diesel". Partono sempre piuttosto lentamente e per un po' sembrano trascinarsi, poi il ritmo e l'intensità crescono trasportando il lettore nei meandri di una società cinese per noi non facilissima da interpretare.
Del resto, proprio questo è forse l'aspetto più interessante dei gialli di Xiaolong, che sono sostanzialmente un pretesto per raccontare i cambiamenti della Cina negli ultimi decenni, per parlare del passato di questo paese e per approfondirne i modi di vivere, la cultura, le abitudini sociali, la letteratura.
Personalmente trovo alcune parti illuminanti e i racconti di Xiaolong mi aiutano a comprendere meglio un mondo che, pur essendo ormai sempre più vicino al nostro, da certi punti di vista ci è invece totalmente estraneo, soprattutto per la forte eredità - in positivo e in negativo - che il passato continua a esercitare sulla Cina contemporanea.
In questo caso il romanzo è ambientato alla fine degli anni Novanta, a due anni dal noto episodio di piazza Tienanmen, e si focalizza particolarmente sulle difficoltà del governo cinese di gestire una transizione che non metta in discussione la posizione del Partito.
L'omicidio con cui si apre il libro è quello di una giovane donna ritrovata in un canale a diversi chilometri dalla città. La donna si rivela essere Guan Hongying, una Lavoratrice Modello della Nazione, della cui morte è sospettato Wu Xiaoming, un fotografo figlio di un alto quadro del partito. Il caso diventa dunque ben presto politico, mentre per il Commissario Chen è l'occasione di una riflessione anche molto personale sulla propria vita e sulle sue prospettive, nonché di un confronto con alcune figure che hanno avuto un significato nel suo passato.
Questo primo romanzo di Xiaolong ci racconta anche le origini dell'amicizia con l'assistente Yu, inizialmente ostile nei confronti di Chen che lo ha scavalcato nell'ottenere un alloggio, e ci introduce alle passioni del commissario, principalmente la poesia (Chen è anche un poeta modernista) e il cibo (il commissario è anche un buongustaio). In questo libro veniamo anche a conoscenza delle passioni private di Chen Cao e della sua sensibilità al fascino femminile che però - con grande disappunto della madre - non si traduce in una relazione stabile e dunque in un matrimonio.
Come nell'altro romanzo che avevo letto, il giallo - pure interessante - non è l'aspetto di punta dei libri di Xiaolong, che piaceranno soprattutto a chi ha curiosità per la società cinese e vuole davvero capirne di più di questo mondo così affascinante e inquietante al contempo.
Voto: 4/5
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