È per me praticamente impossibile resistere alla tentazione dei cosiddetti film-evento - in particolare quando si tratta di anime giapponesi - che vengono proposti nei cinema a prezzi maggiorati solo per pochi giorni. In realtà, spesso sono film non certo recenti e che potrebbero essere recuperati diversamente, ma la possibilità di vederli sul grande schermo resta per me affascinante, anche quando si tratta magari di una pura operazione commerciale.
In questo caso, l'intento di Nexo Digital è quello di portare al cinema una delle prime opere di Makoto Shinkai, divenuto famoso negli ultimi anni con film quali Il giardino delle parole e Your name.
Rispetto alla preferenza che normalmente Makoto Shinkai esprime per le ambientazioni sci-fi, in 5 cm al secondo la narrazione si sviluppa in un'ambientazione realistica e si articola in tre episodi collegati l'uno all'altro dalla presenza di un medesimo personaggio, Takaki, in tre diverse fasi della vita.
Nel primo episodio dal titolo Fiori di ciliegio protagonisti sono Takaki e Araki, prima compagni di scuola e grandi amici, poi - allontanati a causa del trasferimento dei genitori di quest'ultima in un'altra città - continuano a scriversi lunghe lettere da cui nascerà un vero e proprio sentimento di amore. Quando Takaki saprà di doversi trasferire e di non poter frequentare il liceo a Tokyo deciderà di affrontare il viaggio per incontrare un'ultima volta Araki, viaggio che a causa della neve e di sfortunate coincidenze diventerà un vero e proprio viaggio della speranza, ma al termine del quale i due giovani finalmente si baceranno prima di essere divisi.
Nel secondo episodio, dal titolo The cosmonaut, protagonisti sono ancora Takaki, ormai al liceo, e Kanae, una sua compagna di scuola innamorata di lui, che non ha però il coraggio di dichiararsi e deciderà alla fine di non farlo capendo che il cuore di Takaki appartiene a un'altra.
Nel terzo episodio, dal titolo 5 centimetri al secondo, troviamo Takaki ormai adulto che vive e lavora a Tokyo, ma continua a inseguire il sogno di un incontro con Araki, in un'attesa infinita che si trasforma alfine in disillusione.
I tre episodi - come a volte accade negli anime giapponesi - si chiudono con una canzone pop che in qualche modo interpreta e riassume la storia raccontata, lasciando allo spettatore un momento di pacata riflessione.
5 cm al secondo è un film sul tempo e sull'attesa (del resto il titolo già anticipa questa tematica perché fa riferimento alla velocità con cui cadono i petali dei fiori di ciliegio), sul passaggio all'età adulta e la disillusione che porta con sé, sulla permanenza ma anche il cambiamento che il tempo determina sui sentimenti.
Un film visivamente bellissimo (disegni, riprese e montaggio sono davvero notevoli) e delicatamente malinconico, che pur parlando il linguaggio universale dei sentimenti, in particolare nell'adolescenza, molto dice sulla cultura giapponese e sulle sue specificità.
Voto: 3,5/5
Avevo visto il precedente "Your Name", e sinceramente non mi aveva entusiasmato... colpa forse della mia scarsa predisposizione verso la cultura nipponica. Lo avevo trovato eccessivamente contorto e cerebrale, malgrado dovesse essere struggente secondo le intenzioni dell'autore. Tuttavia gli riconoscevo l'ottima fattura e il lavoro certosino sui dettagli. Questo mi dicono sia più lineare, e magari gli darò una chance :)
RispondiEliminaCiao Kris! Questo è certamente più lineare, ma bisogna essere comunque pronti a fare i conti con la cultura giapponese, con le sue lentezze e le sue idiosincrasie... Se lo vedi mi dirai!!
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