Lucenera / Barbara Baldi. Quartu Sant'Elena: Oblomov Edizioni, 2017.
Nella piccola ma stimolante libreria di Conversano Le storie nuove – dove non manco di fare un giro ogni volta che vado nel mio paese – si fanno sempre delle scoperte interessanti. Questo Natale la mia attenzione è stata attirata dalla copertina del graphic novel di Barbara Baldi, Lucenera.
Sfogliando il bell'albo di grandi dimensioni pubblicato da Oblomov, sono stata innanzitutto colpita dall'ambientazione, una campagna inglese cupa e bellissima, in secondo luogo dai disegni, dei piccoli quadri in miniatura.
E così il graphic novel è diventato mio e il giorno seguente è stato lentamente gustato, perché questo è uno di quei casi in cui non ci suò limitare a leggere le parole e a seguire la storia, ma bisogna soffermarsi su ogni dettaglio e osservare ogni singolo riquadro che compone la pagina.
Il fumetto di Barbara Baldi parla di una donna, Clara, che vive in una grande dimora di campagna nel Nottighamshire insieme alla nonna e alla sorella Olivia, e ha una grande passione e un grande talento, il pianoforte.
Alla morte della nonna, questa lascia in eredità a Clara la tenuta e a Olivia l'equivalente in denaro, infrangendo tutti i sogni di Clara di poter studiare seriamente il pianoforte. Inizierà da questo momento una strada molto in salita per la giovane donna nel tentativo prima di conservare la proprietà della dimora, poi di garantire a se stessa la sopravvivenza, accettando di fare i lavori più umili e le mansioni più faticose. Ma la determinazione e il coraggio di Clara le consentiranno alla fine di perseguire il proprio sogno.
Barbara Baldi – a differenza di moltissimi fumettisti, soprattutto italiani – decide di non guardare al proprio ombelico, ossia di non raccontare una storia di formazione o un'esperienza personale, bensì di allargare lo sguardo a un mondo lontano nel tempo e nello spazio per costruire il ritratto di una donna che deve sfidare la vita e il destino che altri hanno scritto per lei e trovare la propria strada.
Dal punto di vista narrativo l'obiettivo è ambizioso e si può dire in buona parte riuscito, anche se la sensazione di qualcosa di incompiuto alla fine del racconto permane.
Sul piano grafico invece la sfida si può dire vinta da tutti i punti di vista. I disegni della Baldi sono sorprendenti sia nei ritratti, in cui riesce a cogliere gli stati d'animo più profondi dei suoi personaggi, sia nei paesaggi (le campagne, i cieli, i giardini fioriti, la brughiera innevata), sia nelle scene collettive ambientate negli spazi interni delle dimore signorili o esterni dei giardini.
Veri e propri quadri che hanno lo straordinario pregio non solo di essere tecnicamente e visivamente pregevoli, ma anche di essere del tutto funzionali alla storia di cui costituiscono parte integrante e necessaria.
Il graphic novel di Barbara Baldi mi ha ricordato certi lavori di Chloè Cruchaudet, una delle mie disegnatrici preferite, e come mi è accaduto con quest'ultima, fin dalla prima visione i suoi disegni mi sono entrati nel cuore.
Voto: 4/5
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