In questa grigissima e ormai fredda domenica di novembre io e M. andiamo a cercare un po' di calore nella sala concerti del Monk dove è in programmazione il live di Micah P. Hinson (ormai un habitué del luogo, visto che ci era già stato due volte, aprile 2016 e aprile 2017), finalizzato alla presentazione del nuovo album The holy stranger che io ancora non ho avuto modo di ascoltare.
In realtà, quando arriviamo è appena salito sul palco l'artista che aprirà la serata. Scopro più tardi che il suo nome d'arte è Old Fashioned Lover Boy, al secolo Alessandro Panzeri, un ragazzo napoletano trapiantato a Milano, innamorato della musica folk americana che ha attualmente all'attivo due dischi, quello di esordio The iceberg theory e l'ultimo, Our life will be made of simple things.
Lì sul palco c'è lui e la sua chitarra acustica elettrificata, e all'inizio non mi aspetto granché; e invece questo ragazzo così umile nel porsi di fronte al pubblico tira fuori una grinta, una voce e delle sonorità interessanti, che lo rendono credibile anche nella scelta di cantare in inglese ispirandosi a una tradizione musicale lontana dalla nostra.
Insomma Old Fashioned Lover Boy è una bella sorpresa che mi ha decisamente incuriosita.
A seguire sale sul palco Micah P. Hinson, che - come sempre fa - prima si presenta, dice da dove viene e ci spiega perché è qui (in questo caso per presentare il suo ultimo disco uscito a settembre). Questa volta - a differenza che ad aprile scorso - Micah è solo sul palco, con la sua storica chitarra acustica (quella dove sopra c'è scritto This machine kills fascists), il microfono old fashioned, il sintetizzatore e l'amplificatore.
All'inizio Micah ha molta voglia di parlare: fa lunghe pause tra una canzone e l'altra, racconta la storia dei testi delle sue canzoni, nonché aneddoti recenti e passati, ci parla della sua famiglia e di suo figlio, dell'incidente che ha avuto in Spagna che gli ha lasciato strascichi importanti a livello neurologico, e problemi di equilibrio e di mobilità. Nonostante un'ironia che fa sorridere il pubblico, dalle sue parole trasuda tutta la sofferenza della sua storia.
Poi man mano che il concerto va avanti la musica prende il sopravvento, Micah si fa sempre più concentrato sulla sua chitarra e più musicista a tuttotondo, capace di conquistare il pubblico con il suo modo particolarissimo di suonare la chitarra e la sua voce inconfondibile. Alla fine il pubblico gli chiederà di tornare sul palco per un breve bis che ritarderà un pochino il sonno di tutti ma ci regalerà un po' della magia che - quando vuole - Micah è in grado di far esplodere intorno a sé.
Micah P. Hinson è un personaggio imprevedibile, difficile da categorizzare, le sue performance non sono mai standardizzate, ma variano al variare dei suoi umori e del suo stato d'animo. Ma questa in fondo è una caratteristica tipica dei grandi talenti.
Voto: 3,5/5
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