Gli ospiti paganti / Sarah Waters; trad. di Leopoldo Carra. Milano: Ponte alle Grazie, 2015.
Sarah Waters è una che sa decisamente scrivere, altrimenti non riuscirebbe a tenere il lettore incollato al libro per quasi 600 pagine come in questo suo nuovo lavoro. Chi la conosce sa che la Waters è specializzata in due cose: storie d'amore tra donne e romanzi in costume, un'accoppiata vincente e già praticata in alcuni dei suoi libri più famosi come Ladra, Carezze di velluto e Turno di notte.
Con Gli ospiti paganti la scrittrice torna - dopo la parentesi del romanzo L'ospite - ai suoi cavalli di battaglia. Siamo nella Londra del primo dopoguerra. Molti uomini non sono tornati dal fronte e gli equilibri sociali sono tutti da ridefinire. Frances vive con la madre a Champions Hill, nella campagna immediatamente fuori Londra, in una grande casa che testimonia il loro passato benessere, andato in fumo alla scoperta dei debiti lasciati dal padre dopo la sua morte. Per poter ripagare i debiti e far fronte alle spese, le due donne si sono convinte ad affittare parte della casa ad una coppia di giovani sposi, Leonard e Lilian.
Inizialmente la convivenza risulta faticosa e difficile, ma poco a poco l'amicizia tra le due donne cresce fino a trasformarsi in qualcosa di più. Ma la rottura dei delicati equilibri di Champions Hill porterà con sé una serie di eventi e conseguenze sempre più tragici, fino a un omicidio che potrebbe cambiare per sempre il destino delle protagoniste.
Il grande merito di Sarah Waters in questo romanzo sta nella capacità di rendere vivi l'ambientazione e i suoi personaggi: il lettore vede la grande casa di legno di Champions Hill, il giardino, la campagna circostante, le strade fangose di Londra e via via si costruisce un ritratto mentale di Frances, di Lilian, di Leonard e di tutti gli altri personaggi che li circondano; è totalmente immerso in quell'atmosfera cupa che avvolge l'intero romanzo, e fin dalle prime pagine sente crescere la tensione e l'ansia di una storia le cui tinte diventano, pagina dopo pagina, sempre più fosche.
Può darsi pure che la Waters ricorra ad alcuni artifici da romanzetto rosa, come fa notare qualche lettore, ma personalmente ritengo che la padronanza di scrittura e di narrazione che dimostra ancora una volta in questo romanzo non sono qualità comuni né scontate.
A me Gli ospiti paganti è piaciuto molto e - a parte qualche ripetizione di troppo nella descrizione degli altalenanti stati emotivi delle protagoniste, in particolare di Frances - l'ho trovato letterariamente godibile e narrativamente coinvolgente. A questo punto non posso che aspettarne la trasposizione cinematografica.
Voto: 4/5
era nella mia lista dei desideri ... ma ora lo "farò mio"!
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