mercoledì 5 agosto 2015

Predestination

Il mio coraggioso nipote tredicenne è in visita a Roma da solo. E così - in una metà giornata che ci regaliamo tutta per noi - dopo aver visitato i luoghi di Dan Brown a Roma, aver comprato un videogiochi usato e aver preparato degli hamburger, decidiamo di concederci anche un cinema.

Ed eccoci al Lux a vedere Predestination, scelto in una programmazione estiva che rende sempre piuttosto difficile la scelta. Comunque la lettura di alcune recensioni e la presenza di Ethan Hawke mi convincono che Predestination può essere il film che fa per noi.

Si tratta di un fanta-thriller il cui protagonista è un agente della polizia temporale (interpretato appunto da Ethan Hawke), ossia un agente che ha il compito di sventare atti terroristici viaggiando nel tempo.

Il film si apre mostrandoci alcune scene collocate in momenti temporali diversi e apparentemente sconnesse le une con le altre. Poi si ferma al momento dell'incontro del poliziotto con John (la bellissima attrice australiana Sarah Snook), che racconta la storia di come da bambina orfana di nome Jane è diventata un uomo.

La prima metà del film è completamente dedicata a questo racconto. E quando arriva l'intervallo mi sto sinceramente chiedendo cosa c'entri questa lunghissima digressione con la missione del poliziotto temporale che sta tentando di fermare il terrorista chiamato fizzle bomber.

A poco a poco però - nella seconda parte del film - in una sequenza abbastanza impressionante di colpi di scena, i pezzi cominciano a incastrarsi e gradualmente il puzzle della storia si va completando. In realtà, a più riprese si ha la sensazione di perdersi in questa intricata costruzione narrativa, in cui i paradossi temporali si sprecano, ma alla fine la sceneggiatura (adattata dal racconto Tutti i miei fantasmi di Robert Heinlein) tiene e alla fine ci sembra di aver capito tutto (o quasi).

Io e mio nipote ne continuiamo a parlare per qualche ora dopo l'uscita dal cinema, un po' contenti e un po' perplessi, ma alla fine tutto sommato siamo soddisfatti della scelta fatta.

I due registi, i fratelli gemelli Michael e Peter Spierig, sono molto bravi a costruire un film che riesce a tenere lo spettatore incollato alla sedia, senza avere a disposizione grandi budget e senza fare uso di particolari effetti speciali.

Un film tutto sommato semplice, ma che può tranquillamente aspirare a diventare un piccolo cult del genere.

Voto: 3,5/5

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