Contrariamente a quanto affermato da molti critici veri, a me il Giuseppe Piccioni regista che è piaciuto di più è quello di La vita che vorrei, Giulia non esce la sera e Luce dei miei occhi, forse perché nella commedia italiana mi sembra che venga sempre fuori un elemento di banalità, mentre le storie drammatiche - per quanto imperfette - suggeriscano piani di riflessione più intima.
Detto questo, Il rosso e il blu è un film gradevolissimo e per niente stupido, con un superlativo Roberto Herlitzka nella parte del burbero e cinico professore di storia dell'arte, Fiorito (sic!).
La storia in realtà è un insieme di storie che si snodano tutte a partire da una classe e dall'interazione tra i suoi vari attori: i professori, gli alunni, le famiglie, il mondo esterno. E così c'è il giovane supplente Prezioso (Riccardo Scamarcio) e l'idealismo un po' ingenuo con cui affronta il suo lavoro, la preside pragmatica (Margherita Buy) alle prese con un alunno abbandonato dalla madre, il professor Fiorito e una sua vecchia alunna che lo cerca, Adam, il rumeno che è anche il più bravo della scuola, e le aspettative della sua famiglia, Ciacca e le sue battute in classe, l'insegnante di scienze e la fotosintesi clorofilliana.
Però alla fine - nella gradevolezza e anche veridicità complessiva che si percepisce - non si può fare a meno di pensare che questi film italiani ambientati nel mondo della scuola si assomigliano un po' tutti. Evidentemente è veramente difficile dire qualcosa di originale in proposito, se non che il contesto diventa sempre più complesso e critico, ma l'emotività di ragazzi e insegnanti è sempre la stessa. E non è un caso che anche a distanza di molto tempo, tutti ci riconosciamo in alcune dinamiche.
In questo senso, non può non tornare in mente un classico di questa cinematografia, La scuola di Daniele Luchetti, fors'anche per la parziale ripetizione degli attori protagonisti, e i punti di contatto sono in alcuni momenti talmente forti che le immagini dei due film quasi si sovrappongono.
E poi, posso muovere una lamentela ufficiale a chi fa i trailer? Ma possibile che debbano concentrare nel trailer i momenti più esilaranti e topici - ovviamente decontestualizzati - togliendo un bel po' di sorpresa a chi vedrà il film? Io per fortuna il trailer non l'avevo visto, anzi quasi quasi non vi metto neanche il link...
Ma no, dai, libertà di scelta. Sempre.
Voto: 3/5
è un film che merita, che vale più di quanto sembra, merito di tutti, ma sopratutto di Lodoll e Herlitzka
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