Carne fresca / Stella Duffy; trad. di Anna Mioni. Venezia: Marsilio, 2006.
Seconda puntata per me (in realtà si tratta della quarta da un punto di vista editoriale) delle avventure personali e investigative della detective Saz Martin, questa volta impegnata, per conto dell'amico Chris, nella ricerca della madre naturale e della verità sul suo passato. Proprio nello stesso momento in cui ha deciso, con la sua compagna Molly, di avere un figlio e di sperimentare le gioie e le difficoltà della maternità.
Sarà un viaggio in un passato nel quale i limiti della scienza e una morale sociale convenzionale condannavano le ragazze madri alla disapprovazione e spingevano le coppie sterili a muoversi ai limiti della legalità.
Meno brillante, per certi versi, de La settima onda, soprattutto passa un po' in secondo piano il rapporto tra Saz e Molly che era certamente l'aspetto più vivace di quel romanzo. Politicamente sempre più scorretto, nella misura in cui compare sulla scena la ex di Saz, Carrie, e le strisce di cocaina da condividere.
Complessivamente una lettura piacevole, giallisticamente forse più credibile e meno estrema de La settima onda, ma forse meno appassionante; si mantiene su un livello di medietà che ne fa una perfetta lettura estiva.
In generale, un ottimo punto di partenza per una estate di letture che per me alternerà classici e gialli contemporanei, nel desiderio di una discontinuità con la routine quotidiana di cui a questo punto avverto decisamente la necessità.
Intanto sfrutto una delle pochissime reti wifi ancora non protette disponibili nell'etere della casa pugliese paterna, per quanto la cosa mi costringa a stare quasi proiettata sul balcone su supporti decisamente instabili. Del resto, in questo bel pomeriggio estivo, caldo e ventilato, sospeso e vitale, silenzioso e pieno, la cosa non mi crea nessun fastidio. Anzi, produce un senso di irreale beatitudine che lascio fluire nelle vene senza opporre alcuna resistenza.
Voto: 3/5
Non ho ancora letto il libro ma conto di farlo al più presto. La lettura dei libri di Stella Duffy passa dolcemente, li gusti a fondo come un gelato. Ti consiglio il primo libri della serie dedicata a Saz Martin "Calendar Girl".
RispondiEliminaTentare e provare di rompere la routine quotidiana è una delle poche cose che mi fa veramente respirare. Io corro a perdifiato in bicicletta (sperando di non essere presa sotto da un'auto) ascoltando musica rock a tutto volume.
Complimenti per il blog e per il lavoro che fai (che un pò invidio).
Becky (beckytesla85@yahoo.it)
Ciao Becky! Grazie del tuo commento e dei complimenti. Il mio è effettivamente un bel lavoro, anche se il rischio della routine non può essere del tutto evitato.
RispondiEliminaPurtroppo, la monotonia nel lavoro come nella vita è il problema di quasi tutti noi...
Correre in bici a perdifiato mi pare un bel modo per sentirsi vivi! senza esagerare però...
Leggerò Calendar girl appena mi capiterà tra le mani. Spero che tornerai a leggere la recensione! Ciao