Non ero mai stata in un'isola della Grecia... Numerosi anni fa avevo fatto il giro archeologico, di cui ricordo l'entusiasmo per le vestigia del passato e il grande caldo.
E invece, quest'anno, al seguito di un amico, ho avuto un primo assaggio delle mille isole greche. Prima tappa: Koufonissi, seconda tappa, Naxos.
Che dire? Basta guardare le foto per capire che in questi posti è ancora possibile (ma forse per poco!) ritrovare un angolo di paradiso. Certo Naxos è più adatto a chi cerca la movida e una maggiore varietà di stimoli, ma forse è per questo che noi "animali metropolitani" non l'abbiamo molto amata: di gente, confusione e stimoli ne abbiamo già troppi durante l'anno.
E invece Koufonissi, anzi per l'esattezza Pano Koufonissi (visto che c'è anche Kato, praticamente disabitata) è stata una vera scoperta. Un paesino piccolo piccolo, bianco e blu, quattro taverne, due supermercati, tre negozi di artigianato e di souvenir, e poi quattro spiagge meravigliose: quella del porto, Finikas, Fanos, Atlantida e Pori.
Mare cristallino, caraibico praticamente ovunque, calmo nonostante un vento che spira giorno e notte.
Una luce straordinaria che cattura l'occhio e l'obiettivo fotografico ad ogni angolo. Cucina non esattamente leggera, ma certamente gustosa.
Ovunque non troppa gente (a luglio però!), forse un po' troppi italiani per i miei gusti, ma anche moltissimi turisti locali e molti dal Nord Europa. Presenza di hippie del passato riconvertiti e di nuovi hippie innocui e folckloristici.
Certo, il turismo avanza anche qui e la nostra albergatrice ci dice che ci sono amanti dell'isola che non vengono più perché ormai è troppo urbanizzata e c'è troppa gente (figuriamo cosa doveva essere qualche anno fa!).
Le tipiche casette greche spuntano in ogni dove e nascono strutture ricettive poco adatte a un'isola che dovrebbe secondo me mantenere uno stile rustico e poco modaiolo.
Ma è inutile recriminare, sono gli inevitabili effetti collaterali della globalizzazione.
E certamente questo mio post (che presunzione!) non farà altro che contribuire alla perdita di verginità di questo luogo, attirando altri turisti ed altre curiosità.
Eppure, conservo la speranza che chi cerca certi posti ci vada non per cannibalizzarli e per farli diventare come casa sua, ma per respirarne l'aria e per vivere un momento di sospensione rispetto alla propria vita quotidiana.
Io una mia dimensione in questa vacanza l'ho trovata... e ho anche imparato a stare in silenzio, a guardare il mare, ad assorbire i colori, a non pensare al caos della vita e alle tempeste interiori.
Peccato che il ritorno abbia fatalmente interrotto la magia. Forse la cura greca dovrebbe continuare più a lungo per poter diventare stile di vita e naturale disposizione d'animo.
Ecco perché, con un po' di amici coltiviamo il sogno - non troppo segreto - di ritirarci insieme in un'isola greca e di poter cantare insieme Dancing queen dall'alto di una scogliera come questa! ;-))
ottimo spunto per la nostra prossima vacanza! ci dai qualche indicazione per un alloggio?
RispondiEliminaNon ho suggerimenti particolari. Io ero in un piccolo hotel a 50 metri dalla spiaggia del porto. Sinceramente non ricordo il nome, forse Atlantida... Comunque ci sono alcuni hotel e molti studios da affittare. Buona vacanza.
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