Nell’ambito della rassegna Flautissimo che ogni anno fa proposte molto interessanti, non mi lascio sfuggire il monologo di Carlo De Ruggieri – già molto apprezzato in diverse altre circostanze – il cui testo è di Giacomo Ciarrapico, il quale insieme a Luca Vendruscolo e al compianto Mattia Torre ha scritto alcune delle cose più belle degli ultimi decenni.
Stare meglio è la storia di Carlo, ma raccontata come fosse la storia di un paese, nel quale esiste una costituzione, delle leggi, dei governi che si alternano nel tempo, dei ministri, un parlamento, una maggioranza e un’opposizione.
Si parla dunque di Carlo, del suo modo di essere, delle sue relazioni, delle sue delusioni amorose, ma parlare di lui è un modo di raccontare il funzionamento della politica e in qualche modo di metterne in evidenza le idiosincrasie e le follie più o meno sotterranee, così come i suoi meccanismi più entusiasmanti.
Si ride a più riprese, soprattutto perché in certi passaggi si riconoscono riferimenti a eventi e situazioni che appartengono alla nostra esperienza di cittadini che con la politica hanno a che fare da tempo e continuano a doverci fare i conti.
Carlo De Ruggieri, con il suo stile pacato, riesce a essere empatico in ogni passaggio e a farsi interprete sottile di una comicità che è sempre intelligente, com’è tipico dei testi di Ciarrapico.
Certo, non posso non esprimere un pensiero nostalgico per Mattia Torre che di questo tipo di scrittura era maestro, e che insieme ai fidati compari ne ha fatto davvero un genere letterario.
Se posso fare in questo caso un’annotazione, mi permetto di segnalare che dopo un racconto con un testo e uno sviluppo di alto livello, mi pare che la conclusione (il viaggio a Parigi, l’incontro con Clementine e la riflessione finale sulla felicità) risulti un po’ affrettata e fin troppo banale, togliendo forza a quanto costruito fino a quel momento.
Comunque il giudizio alla fine resta per me molto positivo, perché avere a che fare con chi scrive cose intelligenti è sempre più raro e tanto più va valorizzato. Poi il Teatro Torlonia è un piccolo gioiello che non avevo ancora mai visto all’interno, e direi che è la ciliegina sulla torta di una esperienza gratificante (semmai bisogna che nelle giornate di pioggia si trovi un modo per evitare le grandi pozzanghere sul viale che porta al teatro e che tocca guadare per arrivare all’ingresso!).
Voto: 3,5/5

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