Il re di Bangkok / Claudio Sopranzetti, Sara Fabbri e Chiara Natalucci. Torino: add editore, 2019.
Dopo aver letto quasi tutti i graphic novel che add editore un po’ di anni fa ha dedicato a storie provenienti da diversi paesi del mondo (Cina, Taiwan, Siria, Cile, Libia) termino queste interessantissime letture con Il re di Bangkok, frutto di oltre 10 anni di ricerca antropologica e di centinaia di interviste realizzate da Claudio Sopranzetti, autore del libro insieme alla fumettista Sara Fabbri e alla traduttrice Chiara Natalucci.
Come viene spiegato all’inizio dell’albo, l’intento del fumetto è quello di raccontare la storia della Thailandia attraverso la vita di un personaggio, Nok, che non è un personaggio reale, ma è di fatto la somma di tante storie reali e vicende vissute di cui Sopranzetti ha raccolto la testimonianza nel corso della sua indagine.
La narrazione inizia in un presente in cui Nok, ormai cieco, si muove per le strade della città vendendo biglietti della tombola. Da qui ci muoveremo poi indietro nel tempo alle origini della sua storia: l’infanzia nel villaggio, la decisione di cercare un futuro migliore e un riscatto per sé e per la sua famiglia nella capitale, la fatica di trovare una strada e i numerosi lavori fatti - l’operaio in fabbrica, il muratore, il guidatore di mototaxi ,- la costruzione di una famiglia con Gai, la nascita del figlio, e tutto quello che accade nel frattempo in Thailandia e che più volte travolge anche la vicenda personale di Nok, costringendolo a cambiare direzione e a reinventarsi.
Dentro questo percorso c’è anche la lotta per la costruzione di un paese più giusto e più democratico, di cui Nok è protagonista pagandone un prezzo molto alto, e dovendo infine fare i conti con una delusione profonda e un senso di sconfitta che lo porta a tornare indietro, alla vita del villaggio.
Come tutti i libri di questa serie di graphic novel di add editore, Il re di Bangkok è un modo efficace per avvicinarsi alla storia di un paese a noi lontano, e anche di misurare la nostra ignoranza, ossia quanto poco sappiamo delle vicende politiche e sociali di questi paesi che intersecano il nostro mondo solo come meta di vacanze o quando instabilità politica e guerre minacciano la nostra tranquillità.
Gli autori fanno uno sforzo sovrumano per raccontare con precisione e verosimiglianza questa realtà a noi lontana, e riescono anche nel non scontato tentativo di conferire spessore umano ed empatia alla figura del protagonista, che non perde veridicità in alcuno snodo narrativo.
Una lettura molto istruttiva e interessante, che mi fa molto rimpiangere il fatto che add editore abbia abbandonato questa linea della sua produzione.
Voto: 3,5/5
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