lunedì 3 giugno 2024

Chagall. Sogno d'amore. Conversano, Castello Aragonese, 11 maggio 2024

Ora che il castello aragonese di Conversano è diventato abbastanza stabilmente sede di mostre di un certo prestigio, ho l'opportunità - ogni volta che vado nel mio paesello natìo - di poter anche godere di questa opportunità, non certo scontata.

Dopo aver visitato e apprezzato qualche mese fa la mostra su Ligabue, a questo giro propongo alla mia amica G. di vederci alla mostra e poi farci due chiacchiere.

La mostra, sempre organizzata da Arthemisia, si sviluppa nelle medesime sale del castello che hanno ospitato le precedenti e anche l'allestimento e l'organizzazione mi paiono ricalcare quelle che già erano state sperimentate con successo nelle precedenti occasioni.

Si tratta anche in questo caso di una mostra che non segue un percorso cronologico, bensì tematico, ma che - anche grazie ai pannelli esplicativi e soprattutto all'audioguida - consente di conoscere meglio Chagall e il suo percorso umano e artistico.

Va detto che sebbene la mostra sia composta di oltre 100 opere, non ci sono moltissimi quadri in esposizione, perché alcune sale sono integralmente dedicate alle illustrazioni (litografie, xilografie ecc.) realizzate da Chagall per opere letterarie (le fiabe di La Fontaine, il libro dell'Esodo, il suo libro di poesie).

Chiaramente i tratti caratteristici dell'immaginario di Chagall attraversano tutte le sue opere, ma chi si aspetta di vedere alcuni dei suoi quadri più famosi resterà deluso.

La visita della mostra sarà però l'occasione di comprendere le origini della sua pittura e delle sue scelte figurative, che affondano le radici nel paese d'origine, ossia la Russia (era nato e vissuto fino alla giovinezza a Lëzna, presso Vicebsk, oggi facente parte della Bielorussia), nella sua fede religiosa e nel suo essere ebreo, motivo per il quale a un certo punto non fece più ritorno in Russia e fu naturalizzato francese (morì quasi centenario a Saint Paul-de-Vence). Parte importante della sua ispirazione artistica arrivò dalla moglie Bella, sua musa, alla cui morte prematura seguì per Chagall un periodo di allontanamento dall'arte.

All'interno di un approccio surrealista e poetico, in cui i dati di realtà - pur riconoscibili - sono come trasportati in un universo onirico in cui le leggi naturali non valgono, si comprendono così alcuni temi ricorrenti che vanno dagli amanti volanti agli animali (in particolare il gallo) fino ai fiori, spesso combinati tra di loro ovvero inseriti in un contesto cittadino o rurale che a seconda dei casi rimanda all'originaria Vicebsk oppure al suo paese di adozione, la Francia.

Un percorso interessante, dunque, anche per chi - come me - non è particolarmente appassionata di questa corrente pittorica e fa fatica a entrarvi in connessione emotiva. Sebbene di fronte al tratto materico dei quadri di Chagall si faccia fatica a restare davvero indifferenti.

Voto: 3/5

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