Fiordilatte / Miguel Vila. Bologna: Canicola, 2021.
La casa editrice Canicola di Bologna è forse una delle più originali e capaci di osare tra quelle attualmente presenti nel panorama italiano in riferimento al mondo dei graphic novel.
Le sue scelte, sia rispetto alla produzione del panorama italiano che di quello internazionale, sono spesso coraggiose e non hanno paura di portare all'attenzione del pubblico temi scomodi o che potrebbero urtare il falso moralismo di qualcuno.
È questo il caso di Fiordilatte, l'ultimo lavoro di Miguel Vila di cui da tempo avevo letto benissimo. Trovandomi nella "mia libreria del cuore" di Conversano, Skribi, l'ho visto su uno scaffale e il mio occhio è andato alla quarta di copertina dove campeggia l'"endorsement" incondizionato di Manuele Fior.
È stata questa la spinta definitiva ad acquistarlo e a leggerlo.
In Fiordilatte, ambientato nella profonda provincia veneta, come già il precedente Padovaland, protagonisti sono Marco e Ludovica, le cui storie individuali sono fatalmente destinate a incontrarsi.
Marco è un ragazzo condiscendente e gentile, di bassa estrazione sociale che vive da solo con il padre; è fidanzato con Stella, una ragazza esuberante e di buona famiglia, con cui c'è un legame forte ma con problematiche sul piano sessuale, che Marco cerca di risolvere guardando video porno.
Ludovica è una donna maggiorata e piuttosto greve che vive sola con un figlio piccolo e lavora in una gelateria: per poter lavorare chiede a Stella di fare da baby sitter al bambino. Diversi flashback ci aprono delle finestre sul suo passato: una relazione apparentemente tossica, una gravidanza, il rifiuto della famiglia.
Quando Marco e Ludovica si incontrano sembrerebbe trattarsi di mondi lontani e senza elementi di contatto: in realtà, tra i due inizia una relazione sessuale basata sulla complementarietà dei bisogni. Marco finalmente può esprimere e soddisfare i suoi desideri più nascosti, e Ludovica interrompe il suo digiuno sessuale e la sua solitudine.
Questo incontro innescherà una serie di conseguenze: la relazione di Marco e Stella entrerà in crisi e Marco ritroverà fiducia in sé stesso fino quasi a una forma di aggressività, mentre Ludovica tornerà alla ricerca dell'uomo con cui ha una relazione intermittente e socialmente deprecabile fin da quando era molto giovane.
Fiordilatte è la storia di due vuoti affettivi, di due dipendenze, di relazioni insoddisfacenti e/o tossiche, ma anche dell'importanza di liberare i propri desideri sessuali che sono legittimi fintanto che producono rapporti consensuali e basati sulla libertà di scelta.
In un certo senso Fiordilatte mi ha fatto tornare in mente il film Secretary, anche quello basato su una relazione sessuale in cui si incontravano i desideri opposti e complementari di due persone all'interno di una dinamica sadomaso. Possiamo interrogarci - e Miguel Vila non si sottrae a questo compito - sulle tare affettive e le problematiche psicologiche da cui originano alcuni bisogni sessuali un po' estremi o di nicchia. E non v'è dubbio che esse sono spesso il frutto di dinamiche familiari disfunzionali o malate che producono sofferenze e che dunque andrebbero anche affrontate con un supporto psicologico. Però è anche vero che sappiamo - fin dai tempi degli studi di Kinsey - che i comportamenti sessuali degli esseri umani (e non solo) sono enormemente vari, molto di più di quello che pensiamo, e i desideri possono essere incomprensibili se guardati dall'esterno, ma non per questo devono essere considerati illegittimi, se dietro non ci sono costrizioni o violenze esterne, ma solo l'esito della propria storia individuale.
Un graphic novel maturo nella costruzione narrativa, nel disegno e nei temi trattati, e soprattutto da affrontare con la mente aperta e sgombra di pregiudizi.
Consigliato.
Voto: 3,5/5
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