Ohio / Stephen Markley; trad. di Cristiana Mennella. Torino: Einaudi, 2020.
Con Ohio mi è capitata una cosa che spesso mi succede con la lettura: ho iniziato a leggere il romanzo mentre ero in vacanza, poi tornata al lavoro e alla routine sono andata avanti molto a rilento perdendo un po' il filo del discorso, infine ho approfittato di un'altra breve vacanzina per rituffarmi nelle pagine e terminare la lettura, in un crescendo di voracità.
Va detto che il libro di Stephen Markley è anche strutturato in un modo che favorisce questo tipo di approccio visto che quella che inizia come una classica narrazione d'ambiente si trasforma a poco a poco e poi in misura significativa nella parte finale del libro in un vero e proprio thriller che ci svelerà una verità scomoda e rimasta sepolta per tanti anni.
Siamo a New Canaan, un paesino dell'Ohio, dove un gruppo di ragazzi ha condiviso gli anni del liceo tra amicizie, amori, rancori e rivalità. Da allora molto tempo è passato e ognuno ha preso la sua strada: qualcuno è andato via, qualcun altro è rimasto; alcuni hanno trovato sé stessi, altri hanno fatto i conti con la difficoltà di realizzare i propri sogni.
Il libro si apre con la parata in onore di Rick Brinklan, partito per la guerra in Iraq dopo l'attacco alle torri gemelle e tornato morto. Poi ogni capitolo assume il punto di vista di uno dei protagonisti, svelando a poco a poco un pezzetto di verità e lasciando indizi che poi sta al lettore ricomporre in una storia coerente.
Il primo capitolo è dedicato a Bill Ashcraft, un'attivista disilluso che ha girato il mondo all'inseguimento dei suoi ideali, il secondo a Stacey Moore, che ha finalmente accettato la propria omosessualità e vorrebbe capire che fine ha fatto Lisa Han, la ragazza con cui per prima aveva avuto una storia, il terzo a Dan Eaton, un ragazzo di buoni sentimenti che le diverse campagne in Afghanistan a cui ha partecipato hanno segnato per sempre, il quarto a Tina Ross, una ragazza fragile che si porta dietro molti traumi adolescenziali.
Nell'ultimo capitolo, quando il romanzo ha già ampiamente preso la via del thriller/poliziesco, un approfondimento su Lisa Han scioglie tutti i nodi residui.
Per essere un esordio letterario il risultato è certamente ottimo. Markley si muove dalle parti di tutte quelle narrazioni che si concentrano sugli orrori che si nascondono dietro la facciata borghese e benpensante della provincia americana, e al contempo il suo è un romanzo sulla perdita di innocenza e la caduta dei sogni, che in un modo o nell'altro segnano il passaggio alla vita adulta e condizionano il futuro.
Per il mio personale modo di vedere, Ohio ha il difetto di essere un po' troppo carico (tutti hanno segreti - non piccoli - da nascondere) e un po' troppo autoreferenziale (l'America e l'americanità sono il metro per misurare tutte le cose). Nel complesso l'ho trovato un libro un po' troppo costruito a tavolino, e per questo non mi ha convinta del tutto.
Voto: 3/5
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