Dopo circa tre mesi di vita casalinga e di panificazione, approfitto del primo weekend di ritorno - parziale - alla normalità per fare delle cose che erano scomparse completamente dai nostri orizzonti, ad esempio una passeggiata con un'amica, un aperitivo preserale (in presenza e non virtuale) e la visita di una mostra.
Grazie all'apertura straordinaria di Palazzo Bonaparte io, F., L. e P. riusciamo in extremis a vedere la mostra sugli impressionisti segreti che già avevamo adocchiato prima del lockdown.
Le misure di sicurezza per la salute individuale sono abbastanza attente e rigorose e dunque possiamo attraversare le varie sale in cui si sviluppa la mostra tranquillamente e piacevolmente.
In mostra ci sono circa 50 opere provenienti in buona parte da collezioni private, cosicché nonostante la sovraesposizione quasi stucchevole degli impressionisti negli ultimi anni, il percorso risulta sicuramente meno scontato e più originale di quanto si potesse pensare.
Oltre ad alcune chicche della produzione di Monet, Manet, Renoir, Pissarro e Zandomeneghi, la mostra permette di accostarsi ai lavori di figure meno note del movimento impressionista. Su tutti l'unica donna del gruppo, Berthe Morisot, spesso anche modella per gli altri, un dipinto della quale non a caso è stato scelto come locandina della mostra.
Il percorso attraverso le sale è insieme cronologico e tematico. Si comincia con i pittori che preannunciano lo stile impressionista per arrivare nell'ultima sala ai lavori dei rappresentanti del divisionismo con cui in un certo senso si porta a compimento e al contempo si supera la poetica e la tecnica degli impressionisti. Alcune sale però approfondiscono temi specifici del movimento, ad esempio i paesaggi ovvero i ritratti, offrendo delle occasioni di analisi comparativa.
La cura della mostra è di Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, e di Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi.
La visita della mostra è anche l'occasione per scoprire Palazzo Bonaparte, un palazzetto seicentesco - che è stato chiuso e non visitabile a lungo - con una deliziosa loggia esterna che affaccia su piazza Venezia e dalle cui finestre si incornicia l'Altare della Patria.
Voto: 3,5/5
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