Due o tre cose che so di sicuro / Dorothy Allison; trad. di Sara Bilotti. Roma: minimum fax, 2019.
Due o tre cose che so di sicuro è il testo teatrale che Dorothy Allison ha scritto dopo aver pubblicato il romanzo che l'ha resa famosa, La bastarda della Carolina.
Anche in questo caso la vicenda personale e la storia familiare, in particolare quella delle donne della famiglia Gibson, sono la principale ispirazione della sua scrittura, ma il testo si presenta come un monologo, che alterna il racconto di aneddoti e vicende del passato con una specie di flusso di coscienza su questo passato. Alla scrittura si affiancano delle fotografie familiari, le cui didascalie presenti in un elenco in fondo al libro consiglio di leggere man mano che prosegue la narrazione.
Nel volumetto sono ben presenti i temi caratterizzanti della scrittura della Allison, tra cui ad esempio la condizione di minorità delle donne, gli abusi perpetrati dagli uomini, l'emancipazione femminile, l'identità sessuale, nonché la possibilità - per tutti - di poter riscattare sé stessi.
In fondo è proprio questo che la Allison racconta in questo memoir: la forza grazie alla quale ciascuna donna, qualunque sia il passato e la condizione dalla quale proviene, può riscattarsi e conquistare la propria libertà di scelta, in un processo di consapevolezza di sé che è inevitabilmente lungo quanto la vita stessa.
Quelle "due o tre cose" che la Allison sa di sicuro sono le acquisizioni che - come pietre miliari - hanno scandito il suo processo di crescita e liberazione da qualunque tipo di sopraffazione, nella convinzione profonda che ogni cosa che si arriva a sapere è fatta apposta per essere rimessa in discussione e per dare un nuovo impulso al percorso mai concluso e in fondo sempre incerto di conoscenza di sé.
E forse l'unica cosa alla fine veramente sicura è che non esiste cambiamento che non parta dall'interno e che la nostra vita non è semplicisticamente l'esito delle azioni degli altri verso di noi, bensì anche e soprattutto delle scelte che noi facciamo rispetto a noi stessi e alle persone che ci circondano.
Voto: 3,5/5
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