Nina (Julia Kijowska) è una giovane donna polacca, sposata, che fa l'insegnante di francese in una scuola di Varsavia. Poiché non può avere figli, lei e suo marito sono alla ricerca di una donna che porti in grembo il loro figlio, ma la ricerca non è affatto semplice, soprattutto in un contesto conservatore com'è quello polacco.
Un giorno Nina tampona l'auto di Magda (Eliza Rycembel) e suo marito, meccanico, si offre di riparargliela. La coppia viene dunque in contatto con questa giovane e comincia a coltivare l'idea di farne la madre del loro figlio, senza sapere che Magda è omosessuale e ben presto finisce per essere attratta da Nina.
A poco a poco gli eventi precipiteranno mettendo ciascuno di questi tre personaggi di fronte a sé stesso e alle proprie scelte di vita, e in qualche modo innescando un processo di cambiamento di cui ognuno di loro probabilmente aveva bisogno senza avere la forza di ammetterlo.
Il film della polacca Olga Chajdas è certamente coraggioso nel portare sullo schermo tematiche molto controverse per la società polacca: la maternità surrogata, l'omosessualità, la libertà sessuale. E lo fa mostrando probabilmente una Varsavia che non esiste o che è molto più nascosta di quello che appare sullo schermo, ossia quella dei locali e delle feste gay, nonché mostrando senza pudori sullo schermo il desiderio fisico etero e omosessuale.
Il ritmo non è sostenuto e, complice una prima parte del film che suggerisce senza spiegare cose che si chiariranno solo molto più avanti, si fa un po' fatica a seguirlo, anche perché le atmosfere e la musica sono piuttosto cupe. Non aiuta il fatto che il film dura più di due ore, cosicché lo sviluppo narrativo fino al suo scioglimento finale è piuttosto macchinoso.
Per fortuna, un finale quasi lieto riesce a risollevare il morale di un pubblico sicuramente fin lì un po' provato dalla visione.
Sarà che non siamo molto abituati alla cinematografia dell'Est Europa e in fondo anche al tipo di espressività che porta con sé, anche da parte degli attori, ma è piuttosto difficile empatizzare totalmente con i personaggi di cui ci vengono raccontate le storie.
Un film che certo non segnerà la storia del cinema, ma che non ci si pente completamente di aver visto.
Voto: 3/5
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