Tokyo Express / Matsumoto Seichō; trad. di Gala Maria Follaco. Milano: Adelphi, 2018.
Ho scoperto questo libro in una delle numerose liste di libri da portare in vacanza che sono circolate in questo periodo. Alla ricerca di nuovi giallisti e nuovi gialli da portare con me quest'estate (la stagione in cui per ovvi motivi leggo di più!) mi ha incuriosito questo romanzo di un autore giapponese per me sconosciuto, Matsumoto Seichō.
Ho scoperto solo alla fine della lettura che quella che per noi è una novità letteraria fa parte in realtà delle numerose operazioni di recupero che gli editori italiani, in particolare i più attenti e impegnati, stanno facendo rispetto ad altre culture letterarie.
Il romanzo di Matsumoto risale infatti nella sua prima edizione giapponese al 1958 e - dopo essere stato pubblicato nel 1971 nei gialli Mondadori con il titolo La morte è in orario - viene ora ripubblicato in Italia da Adelphi. E dire che durante la lettura non avevo notato niente che nello specifico mi facesse pensare a questo grosso scarto temporale con il presente.
Certo, avevo più volte osservato durante la lettura che l'impianto narrativo mi ricordava quello di un giallo classico, quasi alla Agatha Christie, ma non avevo notato la totale assenza di tecnologia e il modo un po' antico di condurre le indagini da parte dei due poliziotti che si passano il testimone, Torigai Jūtarō, vicino al pensionamento, e il più giovane Mihara Kiichi. Avevo piuttosto attribuito alcune caratteristiche dell'intreccio narrativo e di alcuni personaggi alle peculiarità della cultura e della società giapponese.
La storia è presto detta: due cadaveri vengono trovati affiancati su una spiaggia di Kyūshū. Si tratta della giovane e bella Otoki, che intrattiene la clientela in un ristorante di Tokyo, e di Sayama, funzionario del dipartimento di un ministero coinvolto in un grosso caso di corruzione. Pare trattarsi di un doppio suicidio passionale, legato al fatto che i due erano amanti, ma mentre il caso viene rapidamente archiviato il poliziotto Torigai Jūtarō nota alcuni dettagli che non lo convincono fino in fondo, e così, quando al caso si interessa un altro distretto di polizia e in particolare l'investigatore Mihara Kiichi, Torigai fa presente a quest'ultimo i suoi dubbi.
Mihara sospetta in particolare di Yasuda, il testimone che insieme a due colleghe di Otoki ha visto salire i due amanti sullo stesso treno che li portava dove sarebbero poi morti.
La dinamica di quello che si scoprirà essere un doppio omicidio e l'alibi che tiene in piedi la versione accreditata del doppio suicidio sono costruiti sull'incastro perfetto degli orari dei treni e in generale dei mezzi di trasporto giapponesi, nonché sulla precisione con cui viaggiano i mezzi e si comportano le persone nelle loro funzioni pubbliche nonché nella loro vita privata. Lo stesso investigatore Mihara dimostra una perseveranza che a tratti rasenta l'ossessione ma che alla fine in qualche modo gli darà ragione, per quanto l'esito della storia non sarà esattamente quello che il poliziotto immagina, come lui stesso racconterà in una lunga lettera al collega Torigai che per primo gli aveva dato l'imbeccata per le indagini.
Da questi punti di vista si tratta di un giallo che mai avrebbe potuto essere ambientato in Italia, perché qui da noi tutta questa precisione e perseveranza sarebbero state assolutamente poco credibili.
Durante la lettura aiutatevi anche con la cartina che è nelle pagine finali del libro, perché l'indagine di Mihara si svolge su e giù per il Giappone, visto che i cadaveri vengono trovati nell'isola più a sud, mentre il sospettato Yasuda si trovava nell'isola a nord, Hokkaido, nei giorni immediatamente a ridosso dell'avvenimento.
Cosicché la lettura di Tokyo Express è anche un modo per comprendere quanto un paese ai nostri occhi apparentemente piccolo sia in realtà molto esteso in lunghezza e attraversarlo da nord a sud richieda ore e ore di treno o in alternativa l'inevitabile scelta dell'aereo.
A me è piaciuto. Anche e soprattutto perché è un ulteriore modo per conoscere un paese così simile al nostro mondo occidentale eppure così diverso da tutto quello che conosciamo e a cui siamo abituati.
Ah dimenticavo! Dal libro sono stati tratti diversi film, tra cui uno contemporaneo all'uscita del romanzo (che si trova su YouTube in versione integrale) e l'ultimo - in realtà una serie TV - del 2007 con Takeshi Kitano.
Voto: 3,5/5
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!