La zona rossa / Silvia Vecchini; Sualzo. Milano: Il Castoro, 2017.
La premiata ditta formata da Silvia Vecchini e Sualzo, da me già apprezzata per lavori precedenti tra cui Fiato sospeso e Forse l'amore, torna al pubblico dei giovani e meno giovani con questo albo pubblicato da Il Castoro, La zona rossa.
Com'è chiaro dal titolo dell'albo, questo nuovo lavoro parla del recente terremoto nel Centro Italia e di come esso abbia cambiato la vita delle persone. In particolare, con la sensibilità che li caratterizza, i due autori - uno attraverso i disegni e l'altra attraverso le parole - raccontano il terremoto attraverso lo sguardo di bambini e ragazzi, che da un giorno all'altro perdono le loro case, le loro scuole, i loro punti di riferimento e devono convivere con una nuova paura.
Protagonista di questa storia è in particolare Matteo che si trova a vivere in una roulotte con la sorellina, la mamma e il compagno della madre, e a fare i conti con le reazioni di vario genere dei suoi amici e compagni di scuola.
A un certo punto si scoprirà anche piccolo investigatore per riuscire a capire chi ha distrutto i cocci in terracotta che le insegnanti hanno fatto produrre ai bambini e dovrà comprendere che le ferite non si possono cancellare, però - non potendo dimenticarle - esse si possono usare come punto di partenza per realizzare qualcosa di nuovo e bello.
Una storia delicata e piena di speranza che è un piccolo regalo per il lettore e, attraverso il lettore, per il Laboratorio di teatro per ragazzi che le vendite del libro sosterranno.
Voto: 3/5
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