E che, non lo volevamo vedere almeno un film del Nordic Film Fest, in programmazione dal 4 al 7 maggio alla Casa del Cinema? ;-)
La mia scelta cade su questo Lang historie kort (in italiano In poche parole), che mi incuriosisce sia per la storia sia per il fatto che il film è stato premiato ai Bodil Awards 2016 (Oscar danese) per la migliore attrice e la migliore sceneggiatura, e questo tutto sommato mi è sembrata una buona garanzia di qualità.
Il film di May el-Toukhy non tradisce le aspettative.
Lang historie kort racconta le vite di un gruppo di amici intorno ai quarant'anni che nel corso di qualche anno si incontrano per una serie di occasioni speciali: Capodanno, festa di mezza estate, un matrimonio, un non-battesimo, un compleanno ecc.
Al centro della storia c'è Ellen (Mille Lehfeldt), intorno a cui ruotano Anette e la sua compagna, il single Rolf che però poi si innamora, Adam e Maya che sono sposati e hanno due figli, Max, il cugino di Anette che è tornato in Danimarca da Chicago, Sebastian che è sposato e ha un figlio, ma ha una storia extraconiugale con Ellen.
In questa commedia dal sapore agrodolce si ride parecchio e un pochino ci si commuove nel seguire le vicende sentimentali (e non solo) di questo gruppo di persone, con i loro momenti di felicità, di tristezza, di equilibrio, di disperazione. La cosa interessante è che la narrazione non è continua, quindi ad ogni episodio incentrato su un festeggiamento accadono delle cose e degli equilibri cambiano o sembra stiano per cambiare, e all'episodio successivo è molto divertente verificare se le cose sono effettivamente cambiate e in che modo (spesso in modi imprevedibili), e come le geometrie sentimentali interne al gruppo sono fortemente variabili, anche quando sono apparentemente stabili.
Questo bel film danese ci dice che le relazioni sono sempre in bilico, innanzitutto per loro stessa natura, perché inevitabilmente esse sono caratterizzate dall'alternanza di momenti di grande sintonia e armonia a momenti di rottura, di stanchezza, di fatica, di crisi, in secondo luogo perché nessuno di noi è una persona pienamente risolta ed equilibrata e i rapporti di coppia sono la destinazione privilegiata delle nostre "follie" e disequilibri.
Non so se si esce con l'animo sollevato. Certamente se si punta all'amore ideale e romantico, il film è l'ennesima affermazione del contrario. Ma se si è già giunti a una visione più realistica e disincantata, ma non per questo meno orientata e desiderosa di una vita a due, il film di May el-Toukhy ci farà certamente sentire meno sbagliati.
Voto: 4/5
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