Ed eccoci di nuovo in chiesa per i concerti organizzati dai ragazzi di Unplugged in Monti. Quest'anno la novità è che alla tradizionale location della Chiesa Metodista si è affiancata anche la Chiesa Valdese di via Quattro Novembre, dove appunto si tiene il concerto di questa sera.
Sul palco c'è una coppia inedita: Ben Watt, uno dei due componenti degli Everything but the girl (la cui altra componente è Tracey Thorn, moglie di Watt), e Bernard Butler, noto soprattutto come chitarrista dei Suede.
I due salgono sul palco puntualissimi verso le 21,15 e cominciano ad avvolgere la chiesa e tutto il pubblico nell'atmosfera malinconica e intensa della loro musica.
Butler praticamente non dice una parola durante le quasi due ore di concerto, ma fa parlare per sé la sua chitarra che - come dice Watt a un certo punto - conferisce una componente drammatica alla sua musica. L'applauso a lui riservato alla fine del concerto confermerà che Butler ha conquistato le orecchie e il cuore degli ascoltatori.
Ben Watt invece non è avaro di parole e, dopo averci dato un breve saggio delle sue conoscenze della lingua italiana che dice di aver studiato tanto tempo fa e di utilizzare soprattutto negli alberghi e nei ristoranti, ci racconta in inglese il significato e il tema delle sue canzoni, non senza richiamare momenti - anche drammatici - di vita personale.
In scaletta si alternano brani molto intimistici, che Watt accompagna con le tastiere o la chitarra classica, brani più vivaci in cui duettano le due chitarre elettriche, ed altri dalle sonorità più country in cui talvolta compare anche l'armonica da bocca. Il tutto magicamente sostenuto dalla voce potente e flautata al contempo di Watt, che sembra davvero mettere il cuore in questa performance.
Accade così quella rara magia per cui, anche se la maggior parte delle canzoni non le conosco e dunque non è possibile quel livello di partecipazione attiva che spesso costituisce il valore aggiunto di un concerto, vengo trascinata nel mondo di Watt lasciandomi andare al potere delle note e delle parole, al punto che sembra davvero che lui stia suonando per me e per me sola.
Il pubblico è rapito per un'ora e mezza; in chiesa echeggiano solo la voce di Watt e le sonorità che escono dai loro strumenti musicali. Al termine del concerto il bis è inevitabile e i due non si fanno certo pregare per ritornare sul palco e deliziarci con ancora un paio di canzoni.
Voto: 3,5/5
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