Golem / LRNZ. Milano: Bao Publishing, 2015.
Quello immaginato da LRNZ (nome d'arte di Lorenzo Ceccotti) è un futuro distopico, ma non così irrealistico e inimmaginabile. Steno e sua madre vivono una vita che assomiglia molto a quella di un bambino e di una mamma nostri contemporanei, tra casa, colazioni, sveglie, scuola e regali, solo che si svolge in un mondo in cui vige una forma di dittatura che garantisce la pace e il benessere e dove la tecnologia - se da un lato ha fatto fare all'umanità passi da gigante in termini di salute, comodità e possibilità - dall'altro esercita un vero e proprio controllo, mediato dalle grandi società monopolistiche che si spartiscono l'intero mercato e che promuovono un consumismo sempre più spinto e quasi involontario. Per alcune intuizioni e rappresentazioni il mondo immaginato da LRNZ mi ha ricordato quello costruito da Spike Jonze in Her.
Questo è però un mondo dove - grazie all'innalzamento delle condizioni di vita individuali - nessuno si ribella alla perdita della libertà, tranne i cosiddetti Shorai, che il governo etichetta come terroristi e che sono invece un gruppo di giovani che ha fondato una comunità fondata sui principi dell'autodeterminazione e della libertà di pensiero. Anch'essi fortemente tecnologici, utilizzano però la tecnologia per contrastare lo strapotere delle multinazionali del consumo e la prospettiva di una società completamente asservita a questa logica.
Uno scontro frontale tra il potere costituito e gli Shorai scopre le carte e porta alla luce il ricatto esercitato dal Presidente nei confronti del primo ministro in carica (nonché padre di Rosabella, un'amica di scuola di Steno), svelando poco per volta il ruolo tutt'altro che marginale di Steno nella battaglia degli Shorai, attraverso l'eredità lasciata dal padre scienziato assassinato.
Arriverà dunque il momento della resa dei conti tra il bene e il male, che passerà per Steno grazie alla scoperta della verità su suo padre e al riconoscimento della potenza dell'amore.
Dentro questa narrazione potente, ma tutto sommato semplice, LRNZ riversa una quantità di citazioni, allegorie, riferimenti letterari - e non solo - che puntano a costruire un sistema complesso e in parte inaccessibile alla lettura tradizionale (è stata creata una apposita APP per interpretare il sottotesto del graphic novel).
Sul piano stilistico, la narrazione principale e i personaggi certamente richiamano alla mente i manga giapponesi, ma l'ispirazione giapponese si mescola in maniera originale a tecniche diverse, come le tavole quasi pittoriche dei sogni di Steno, ovvero le tavole quasi cinematografiche di montaggio narrativo della sceneggiatura.
Il risultato è molto affascinante, a volte un po' oscuro, ma non per questo meno attraente.
L'opera è certamente ambiziosa, sia da un punto di vista grafico che concettuale, nonché profondamente colta e raffinata nei suoi contenuti, ma incredibilmente capace - come l'arte davvero riuscita - di parlare a tutti e di rispondere a molteplici livelli di lettura.
Voto: 4/5
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