Noi siamo infinito / Stephen Chbosky; trad. di Chiara Brovelli. Segrate (MI): Sperling & Kupfer, 2014.
Avevo visto il film tratto dal libro di Stephen Chbosky, The perks of being a wallflower (distribuito in Italia con il titolo Noi siamo infinito, che è poi traghettato anche alla nuova edizione del romanzo) pochissimo tempo fa e lo avevo adorato.
Quando nella piccola libreria di Conversano (di cui sono ormai una cliente affezionata) mi è caduto l'occhio sul romanzo, ho pensato che non potevo perdere l'occasione di leggerlo.
Ed eccomi quindi a leggere le lettere che il sedicenne Charlie scrive ad un amico immaginario per combattere lo stress dell'inizio del college e che lo accompagneranno per un intero anno, un anno che si rivelerà determinante nella vita del ragazzo.
Dei contenuti narrativi mi ricordavo praticamente tutto anche perché il film è estremamente fedele al romanzo e direi ne riproduce splendidamente le atmosfere anche grazie ai tre bravissimi e giovanissimi attori che ne interpretano i ruoli principali.
Charlie è un ragazzino sensibile e introverso che - come dice il titolo del romanzo - incarna perfettamente il topos del ragazzo da parete, ossia quello di cui nessuno si accorge, un po' imbranato, che non parla con nessuno alle feste e che le ragazze scelgono come amico ma non vedono mai come fidanzato.
L'anno scolastico comincia con la notizia del suicidio di un compagno di scuola, su cui il nostro antieroe si interrogherà a lungo.
Dopo un anno difficile ma decisivo il mondo di Charlie si sarà popolato di un insegnante che - capendo le potenzialità del ragazzo - lo aiuterà a fare un vero e proprio percorso formativo attraverso la letteratura, e soprattutto di due amici, Patrick, un gay dichiarato che ha una storia clandestina con il giocatore più in vista della squadra di baseball della scuola, e Sam, la sua sorellastra, di cui Charlie si innamorerà di un amore puro e destinato a non trovare realizzazione.
Durante questo anno, Charlie farà alcune di quelle prime esperienze importanti della vita che lo metteranno di fronte a se stesso e a quanto ha vissuto fino a quel momento: il rapporto con la sua famiglia e quell'episodio dell'infanzia che lo ha segnato per sempre, ma che non riesce a far emergere dal suo subconscio.
Noi siamo infinito è un libro sull'adolescenza, sull'amicizia, sull'amore, sulla famiglia e sul fatto che sapersi aprire all'amore degli altri è il risultato del proprio percorso volto ad amare noi stessi, un percorso che ha nell'adolescenza un momento determinante.
Detto così sembrerebbe una di quelle storie già sentite, già lette, già viste, e invece Chbosky dimostra di avere la capacità di rendere appieno la tenerezza, la dolcezza, l'insicurezza e la durezza di un'età della vita che è speciale perché è difficile e straordinaria al tempo stesso.
Vi ritroverete anche voi a sorridere e intenerirvi di fronte ad alcune uscite del protagonista che colpiscono per la loro semplicità, ma anche freschezza e profondità.
Un libro che fa bene al cuore e riempie di luce le aridità dell'età adulta, ricordandoci l'importanza di sentimenti che troppe volte diamo per scontati.
Voto: 4/5
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