L'insostenibile leggerezza dell'essere / Milan Kundera. Milano: Adelphi, 1985.
Questo romanzo di Milan Kundera è ormai un vero e proprio classico della letteratura contemporanea al punto tale che anche chi non l'ha letto ne utilizza il titolo - straordinariamente evocativo - nel parlare corrente.
Io stessa non l'avevo letto e alla fine è stato ancora una volta il libro di Missiroli a farmi venire la curiosità.
La prima impressione che ho avuto leggendo questo romanzo è stata quella di avere a che fare non con uno scrittore, una storia e una lingua contemporanei, bensì con un testo apparentato con la grande letteratura est europea dell'inizio del Novecento. Probabilmente la resa italiana della lingua ceca e le modalità narrative di Kundera sono talmente lontane da quelle della letteratura occidentale contemporanea a cui siamo abituati che il senso di distanza temporale e geografica è quasi inevitabile.
Da un punto di vista narrativo il romanzo parla della storia di Tomáš e Tereza, lui un medico costretto dopo l'occupazione russa del 1968 a rinunciare alla professione, non avendo accettato di sconfessare le sue opinioni comparse in un articolo, lei una cameriera con ambizioni da fotografa che il destino - attraverso una serie di coincidenze - ha fatto incontrare con Tomáš.
Tomáš però non riesce a rinunciare alla leggerezza delle avventure con altre donne, e tra queste in particolare si lega a Sabina, una pittrice, che a sua volta è amata anche da Franz, un professore universitario.
Alle vicende di questi quattro personaggi si mescola la storia della Cecoslovacchia e della città di Praga, i suoi rapporti con la Russia e con il comunismo, cosicché le amarezze personali si sommano a quelle di un intero popolo e nazione.
Ne viene fuori un quadro in cui non c'è molto spazio per l'ottimismo, nell'amara riflessione che la leggerezza è sostanzialmente un obiettivo impossibile da realizzare stabilmente per l'essere umano e che - in qualche modo - l'amore e tutte le passioni dell'uomo costituiscono un campo privilegiato di esplorazione e riflessione su questa amara verità.
Il libro di Kundera non resterà per me memorabile dal punto di vista narrativo, ma certe considerazioni sulla natura umana sono entrate stabilmente nel mio bagaglio di riflessione individuale.
Voto: 3,5/5
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