Gli anni al contrario / Nadia Terranova. Torino: Einaudi, 2015.
Avevo iniziato a leggere Gli anni al contrario con grandi aspettative dopo che A. me l'aveva consigliato essendo anche lei in procinto di leggerlo sulla scia di recensioni entusiastiche.
Ebbene, ci siamo ritrovate dopo qualche settimana - dopo aver finito entrambe di leggere il libro - e abbiamo condiviso tutta la nostra delusione per un libro "senz'anima", come giustamente lo ha definito lei.
E dire che l'inizio mi era sembrato promettente.
Siamo negli anni Settanta e protagonisti sono Aurora, che proviene da una famiglia con un padre di stretta fede fascista e cerca rifugio e libertà nei libri e nello studio, e Giovanni, che invece ha una padre comunista che, per lui che vuole fare la rivoluzione, è troppo conservatore. Aurora e Giovanni si incontrano e si innamorano negli anni dell'università e da lì la loro vita attraverserà anni difficili ("al contrario") sul piano sociale e politico, ma anche personale per due persone che sembrano non voler veramente crescere nonostante le responsabilità che la vita porta con sé.
L'idea è buona, sebbene non del tutto originale, però la sensazione di leggere un resoconto di un'epoca che non appartiene a chi la sta raccontando è molto forte, motivo per cui si avverte e si soffre la mancanza di una reale empatia, di una conoscenza dall'interno, di una partecipazione al mondo di Aurora e Giovanni, che ce li rende estranei e in qualche modo indifferenti.
In più, pur trattandosi di una storia certamente plausibile e probabilmente ispirata a vicende realmente accadute, durante la lettura non ci si riesce a scrollare di dosso la sensazione che la sequenza degli avvenimenti sia più l'espressione di un cliché che di una vita realmente vissuta.
Insomma, per quanto mi riguarda, pur apprezzando l'esperimento e il coraggio letterario di questa giovane scrittrice alla prima prova, avverto forte una mancanza che - nonostante alcuni passaggi molto suggestivi e intensi - non riesce a trasformare la lettura di questo libro in un'esperienza letteraria ed emotiva degna veramente di nota.
Voto: 2,5/5
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