I solchi del destino / Paco Roca. Latina: Tunué, 2013.
Paco Roca è un autore di fumetti poliedrico e ambizioso, capace di passare da racconti di carattere intimistico e personale a storie di respiro molto più ampio, da piccole narrazioni venate di ironia ed autoironia a vicende che hanno segnato i destini di intere nazioni.
Ne I solchi del destino Paco Roca riesce nel non facile tentativo di combinare la storia personale di un uomo ormai anziano con la Storia con S maiuscola, nello specifico quella che ha visto gli spagnoli antifascisti che avevano combattuto contro il regime di Franco partecipare alla seconda guerra mondiale per sconfiggere le potenze dell’Asse.
Si tratta della storia di Miguel, ora un innocuo e taciturno vecchietto che vive in Francia sotto falso nome e che invece in gioventù fece parte della Nueve, una divisione dell’esercito che ebbe un ruolo fondamentale nella liberazione della Francia e di Parigi.
Il presente è raccontato in prima persona da Paco Roca che – grazie alle sue approfondite ricerche documentarie – si è messo sulle tracce di Miguel e l’ha infine trovato per parlare con lui di come andarono veramente le cose e di quale fu il suo ruolo nella storia della Nueve. A questo presente in bianco e nero – in cui l’ironia si intreccia con alcuni momenti di tristezza e nostalgia – si contrappone un passato di ricordi a colori, pieno di dettagli personali e generali – in cui alla durezza e ferocia della guerra fanno da contraltare il coraggio e l’idealità di uomini profondamente e sinceramente votati alla difesa della libertà personale e dei popoli.
In alcuni passaggi I solchi del destino mi ha richiamato alla memoria unastoria di Gipi, perché, pur nella differenza profonda di approccio di cui i due autori si fanno interpreti, identica è l’attenzione alle conseguenze profonde che la disumanità di qualunque guerra produce sugli animi e sulle vite delle persone.
Un racconto di grande qualità documentaria e narrativa, che riesce non solo a dare un volto umano alle vicende storiche, ma anche ad illuminare con correttezza e misura aspetti di tali vicende che la memoria e la propaganda successiva hanno in parte occultato.
Paco Roca dimostra ancora una volta di saper scandagliare l’animo umano con delicatezza e di possedere una grande capacità di raccontare - attraverso il tratto preciso, la propria accurata ricostruzione grafica e l’espressività dei suoi personaggi - quanto le parole spesso non sono in grado di comunicare.
Uno dei grandi fumettisti europei della contemporaneità e uno dei miei preferiti, insieme a Guy Delisle e Bastien Vivès.
Voto: 4/5
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