Ed eccomi qui. La mia prima volta agli Internazionali di tennis di Roma. In realtà, per dirla tutta, ci ero stata parecchi anni fa, ma solo a vedere delle esibizioni di vecchie glorie e dunque non avevo respirato per davvero l’atmosfera degli Internazionali.
Quest’anno, grazie all’insistenza e alla determinazione di V., finalmente mi decido a dedicare un’intera giornata a questo appuntamento. Abbiamo i biglietti per il mercoledì, un giorno centrale del torneo, in cui sicuramente riusciremo a vedere diverse partite. I nostri posti sono nella parte alta della tribuna Monte Mario del Centrale, esattamente sotto il tabellone (proprio dove in questa giornata caratterizzata dal vento andrà a tramontare il sole lasciandoci al freddo).
Il programma del centrale è ghiotto. Si comincia con l’incontro tra Andy Murray (vincitore a Wimbledon nel 2013) e lo spagnolo Marcel Granollers in uno stadio semivuoto, dove però non possono mancare Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli. La partita scorre via piuttosto tranquilla e, nonostante qualche ottima palla giocata dallo spagnolo, Murray porta a casa piuttosto rapidamente il passaggio del turno.
In attesa del secondo incontro ci affacciamo dall’alto del centrale sullo stadio Pietrangeli (quello con le statue intorno), dove prima gioca la Giorgi (purtroppo sconfitta) e poi la Errani (che invece porta a casa il risultato ed arriverà fino in finale).
Mi sento una bambina al parco giochi. Faccio decine e decine di foto e vorrei vedere tutto e comprare tutte le palline da tennis giganti che vedo in mano a un sacco di persone.
L’eccitazione di tutti cresce quando entra in campo Roger Federer che incontra il francese Jérémy Chardy (un ragazzone alto e secco). Vedere giocare Federer è uno spettacolo. La pulizia del suo rovescio a una mano, la forza del suo dritto, il modo in cui si muove sul campo, la potenza del suo servizio sono veramente un piacere per gli occhi. Nel primo set non c’è niente da fare per Chardy e sembra che la partita si concluderà rapidamente.
Nel secondo set però la situazione cambia. Federer diventa più falloso, mentre Chardy cresce e comincia a infilare una serie impressionante di buone giocate che gli offrono la vittoria nel secondo set. Il terzo e decisivo set si concluderà solo al tie break in cui ancora una volta Chardy si dimostra più lucido e forse più forte psicologicamente, costringendo Federer a una uscita forse troppo repentina dal torneo (del resto il tennista svizzero è appena diventato nuovamente papà di una coppia di gemelli e forse non ha ancora la concentrazione giusta).
La pausa la dedichiamo a mangiare i panini che ci siamo portate in attesa che entrino in campo Serena Williams e Andrea Petkovic. Il centrale si svuota nuovamente già presagendo come andrà a finire. Nonostante le buone qualità della Petkovic e i suoi sforzi, la Williams sembra appartenere a un altro pianeta e senza alcuna apparente fatica porta a casa rapidamente il risultato.
A fine partita si esibisce in un breve balletto e regala di tutto ai fans che le si avvicinano. Alla giornalista che la intervista risponde in italiano, dimostrando un grande amore per il nostro paese.
Usciamo già soddisfatte dal centrale, ma la nostra giornata di tennis non è ancora finita. Dopo un giro agli stand in cui faccio il pieno di portachiavi con la pallina da tennis, ci affacciamo ai campi secondari dove - facendoci largo tra la folla - riusciamo a seguire un po’ della partita che sta giocando la Ivanovic e buttiamo anche un occhio al doppio di Fognini e Bolelli.
Infine ci avviciniamo di nuovo al Pietrangeli dove sta per iniziare l’incontro tra Flavia Pennetta e la giovanissima svizzera Belinda Blencic. Giusto il tempo di qualche foto e poi decidiamo di andare perché le condizioni di visuale non sono le migliori per seguire l’incontro.
Ce ne andiamo grandemente soddisfatte e con l'idea di farne un appuntamento fisso annuale. E chissà magari nel frattempo potrei anche provare a riprendere in mano una racchetta, sebbene temo che i risultati possano non essere particolarmente soddisfacenti ;-)
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