Intanto, bentrovati! Nell'ultimo mese l'inizio della stagione estiva che - in Italia - coincide con un ridimensionamento quantitativo e un abbassamento della qualità dell'offerta cinematografica non mi ha offerto molti stimoli... ed è per questo che il blog langue da un po'!
L'uscita in Italia, il 29 maggio, del film tratto dal primo volume della Trilogia Millennium di Stieg Larsson non poteva però trattenermi sul divano di casa o sul prato di villa Ada e così eccomi di nuovo al cinema.
Alla fine del film sapevo di dover fare i conti con quell'insoddisfazione inevitabile di chi ha molto amato un libro e ne coglie l'immancabile "banalità" quando la storia viene trasportata sullo schermo e tradotta in immagini.
Eppure, ci sono molte cose apprezzabili in questo film: prima di tutto gli attori, queste facce per noi sconosciute (anche se Michael Nyqvist è famosissimo in patria) che si calano nei personaggi con grande naturalezza ed efficacia, in secondo luogo la capacità di sintetizzare con buoni risultati una storia piuttosto articolata, in terzo luogo le ambientazioni.
Certo, nel film mancano molti degli assi relazionali centrali del libro: il rapporto tra Mikael e Erika, quello tra Lisbeth e Dragan Armanskij, le dinamiche interne della redazione di Millennium. E soprattutto l'approfondimento psicologico dei personaggi e l'originalità assoluta di un personaggio come Lisbeth, che è certamente il punto di forza della Trilogia, sono inevitabilmente un po' sfocati e trasformano uno studio di anime in un bel giallo, ma poco più.
In generale, ho trovato Noomi Rapace molto brava e convincente nel ruolo di Lisbeth Salander, ma Lisbeth è Lisbeth... e nel film l'ho trovata fin troppo allineata, fin troppo comprensibile, fin troppo trasparente!
Il suo essere borderline è trasmesso nel film da sguardi, abbigliamento e aspetto esteriore, mentre nel libro plasma le pagine e ci cattura nel profondo.
Insomma, aspettiamo il secondo capitolo della saga, quello dedicato quasi integralmente a Lisbeth, e vediamo se il regista a cui è stato affidato (Daniel Alfredson) sarà più o meno bravo di Niels Arden Oplev. E magari speriamo di vedere in Italia lo sceneggiato svedese dedicato alla Trilogia...
Insomma, andate a vedere il film, ma - soprattutto se avete letto il libro - non vi aspettate troppo! E, se non l'avete letto, forse è il momento di farlo...
Voto: 3/5
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