Ancora una volta torno da un breve viaggio con tante foto al seguito e tante altre negli occhi...
La meta questa volta è Palermo, città affascinante con le sue vestigia arabe, normanne, barocche e quant'altro. Città meridionale e siciliana fin nel midollo, luogo di contraddizioni, di disparità, di convergenza e di fusione.
Ci accoglie una casa irreale, bellissima quanto decontestualizzata in un centro storico che, nonostante i recuperi, a tratti sembra ancora una baraccopoli.
Si respira un'aria di indolenza; le parole spesso viaggiano su più livelli di significato e tutto questo mi fa cadere a volte in un buco nero già visto, già vissuto, metabolizzato e superato. Ma alla fine mi attira e mi piace, e quasi mi sento a casa, nonostante la pioggia battente e il freddo che fa...
Certo, la ricotta calda fa la sua parte, la pasta con le sarde aiuta, le panelle appena fritte mi mettono allegria.
È un fine settimana particolare per me, di passaggio, di transizione, di scoperta e di riscoperta, di distacco e di avvicinamento e questa città riflette i miei sentimenti confusi e contraddittori.
Per fortuna c'è sempre la splendida rete di salvataggio che i miei amici rappresentano per me; e così tra una risata, uno sguardo di intesa, una presa in giro e una chiacchiera apparentemente priva di senso tutto si compone in una felice serenità che illumina anche i momenti un po' più malinconici.
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