Avevo dunque subito acquistato il disco su bandcamp, come faccio sempre, e lo avevo iniziato ad ascoltare. A differenza di altre cose comprate e abbandonate quasi immediatamente, il disco di Owens mi ha lasciato qualcosa e dunque l’ho ascoltato più e più volte apprezzandolo molto.
Christopher Owens è arrivato sul palco con un completo chiaro con camicia di lino e pantaloncini corti, scarpe da ginnastica con carrarmato e calzette da ragazzino, occhiali da sole e la frangia dei capelli completamente calata sugli occhi.
Ha iniziato ad armeggiare con la sua strumentazione musicale e poi è partito con una lunga intro strumentale alla chitarra, prima di iniziare a cantare.
Il fatto è che anche la performance musicale non ha reso merito alla qualità delle canzoni e alle sue capacità di musicista. Ad eccezione che in alcuni momenti, per il resto l’atteggiamento di Owens, il suo modo di cantare (che a volte risultava quasi canzonatorio, anche se certamente non lo era) e il continuo armeggiare con il microfono, la cassa e gli accordi, hanno reso l’esecuzione frammentaria e soprattutto poco empatica.
Mi dispiace sempre non esprimere un giudizio positivo su qualcosa o qualcuno, e nel caso di Owens – che ha una storia personale davvero molto difficile – mi dispiace ancora di più. D’altra parte, ritengo che nel suo caso la scelta di cantare 'in solo' sia stata poco azzeccata. Probabilmente un concerto con una band (ricordo che Owens è stato il frontman e il fondatore del gruppo Girls) avrebbe valorizzato sia lui sia le sue canzoni, e invece temo che molte delle persone presenti al Teatro Basilica – soprattutto quelli che non lo conoscevano già – non gli daranno una seconda possibilità.
Voto: 2,5/5