domenica 2 settembre 2018

Easy - Un viaggio facile facile

Easy (o Isi?) è il diminutivo con cui tutti chiamano Isidoro (Nicola Nocella), un ragazzo decisamente sovrappeso e depresso, che trascorre le sue giornate tra abbuffate, giochi alla playstation e tentativi mal riusciti di suicidio.

Easy è un ex campioncino nelle corse dei go-kart, ma un giorno ha mollato tutto e si è abbrutito, tra una madre egocentrica e distratta (Barbara Bouchet) e un fratello che solo apparentemente è il vero vincente della famiglia (Libero De Rienzo).

Un giorno suo fratello gli chiede un favore: deve portare la salma di un operaio morto cadendo da un'impalcatura nel suo paese natale, in Ucraina, guidando il carro funebre.

Easy accetta e parte per questo viaggio senza avere coscienza di quello che l'aspetta.

Sarà un viaggio grottesco e surreale, ricco di incontri e di avventure, in cui Easy perderà la strada, il carro funebre, i documenti, ma mai la bara che ostinatamente porta con sé fino alla destinazione finale.

Uno sconfitto, un perdente, privo ormai di qualunque motivazione che possa dare un senso alla vita, trova invece durante questo viaggio uno scopo che dimostra a lui per primo la sua resilienza e la sua capacità di attingere a risorse sconosciute.

Easy è un personaggio buffo, tenero e stralunatissimo, che sulla sua strada incrocia altri personaggi altrettanto surreali e improbabili: poliziotti con le ciabatte ai piedi, famiglie cinesi che vivono in Ucraina nel mezzo del niente, cantieri di navi che sembrano fermi nel tempo, vecchi con la barba lunga che si addormentano mentre guidano il loro calesse, giovani donne rimaste sole, preti che hanno deciso di cambiar vita per diventare cantanti rock. Easy guarda tutti con il suo sguardo ingenuo e perso, ma ascolta con attenzione e sembra capire anche quando chi gli sta di fronte parla una lingua che non conosce. E trova così anche la forza di raccontare la verità sulla sua vita, prima di tutto a se stesso.

L'ultimo fotogramma sembra aprire una speranza di futuro che passa attraverso l'inevitabile cambiamento sintetizzato dall'ultima battuta del protagonista: "E io che faccio adesso?".

Voto: 3/5


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