mercoledì 25 ottobre 2017

Una donna fantastica

La locandina di questo film dice molto: una donna che lotta contro un vento contrario molto forte che la costringe a piegarsi quasi a 45 gradi ma senza cedere.

Questa è Marina (Daniela Vega).

Marina è donna nel profondo del suo essere, anche se fisicamente forse non lo è completamente. E in quanto donna fin nel midollo aspira a una normale vita da donna: un lavoro, un uomo da amare, un posto nella società. All'inizio del film sembra che Marina abbia realizzato questo obiettivo: ama ed è riamata da Orlando, un uomo più grande di lei, separato, e sta per trasferirsi a vivere a casa sua. Purtroppo però una sera Orlando si sente male e muore per un aneurisma.

Da qui inizia la dura lotta di Marina con il mondo al di fuori del microcosmo che si è costruita: la ex moglie di Orlando, il figlio e la famiglia di lui, la società tutta, che di fronte a questo evento tragico investono tutte le loro forze per estromettere Marina dalla loro vita e anche dal passato di Orlando, in un crescendo di violenza psicologica e fisica che è solo un segnale delle loro coscienze sporche.

Il regista Sebastian Lelio - che già avevo avuto modo di apprezzare per il film Gloria - torna a raccontare la storia di una donna dalla vita difficile e a parlare dei tabu che attraversano la nostra società e che impediscono la felicità e la serenità di molte persone, nonché la possibilità per tutti di vedere preservati la propria libertà di scelta e i propri diritti.

Come in Gloria, anche in Una donna fantastica le uniche vie d'uscita di Marina di fronte al dolore e alle difficoltà sono l'espressione di sé attraverso la musica (in questo caso il ballo e il canto) e l'immaginazione, potente strumento che le permette delle fughe dalla realtà in mondi paralleli in cui può essere se stessa pienamente e felice.

A differenza che in Gloria, qui il registro oscilla tra il drammatico, il thriller e il magico. Questi ultimi - inaspettati - registri si insinuano in diversi momenti nelle pieghe della storia, pur non essendo determinanti, e sono portati all'evidenza dalle musiche originali e da alcune citazioni (la mia amica F. fa notare il bacio sotto la luce rossa che ricorda quello de La donna che visse due volte).

Una donna fantastica è un film intenso, a tratti doloroso, ma talvolta si libra leggero come una piuma sopra le meschinità e le miserie umane, a ricordarci che può esistere un mondo dove c'è posto per ognuno e dove ognuno possa essere quello che è senza che questo crei reazioni scomposte e paure di rovesciamento della realtà.

Voto: 3,5/5


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