lunedì 2 ottobre 2017

L’inganno = The beguiled

Siamo in Virginia, al terzo anno della Guerra di Secessione. Miss Martha (Nicole Kidman) gestisce un collegio per donne, ma - a causa della guerra - sono rimaste solo un'insegnante (Kirsten Dunst) e pochissime allieve, tra cui Alicia (Elle Fanning).

Un giorno una di loro - mentre raccoglie funghi nel bosco - trova uno yankee ferito (Colin Farrell), dunque un nemico, e decide di portarlo a casa. Dopo un primo momento di indecisione, Miss Martha decide di curare l'uomo e di non denunciarne la sua presenza ai soldati confederati, cosa che ne avrebbe sancito la prigionia e forse la morte.

In questa piccolissima comunità, totalmente autosufficiente e isolata (i rumori della guerra si sentono solo in lontananza), l'arrivo di quest'uomo rimette in gioco tutti gli equilibri innescando una catena di eventi che si fa via via sempre più tragica.

Il film di Sofia Coppola è il remake di un film cult, La notte brava del soldato Jonathan, e molte recensioni si concentrano sul confronto tra i due film, mettendo in evidenza i limiti di questa versione della Coppola. Io però l'originale non l'ho visto e quindi sono libera da questi condizionamenti.

Personalmente ho trovato L'inganno un film interessante, ma non del tutto convincente.

Molto affascinante il gioco manipolatorio che sta alla base della storia e che - come il titolo in inglese rende meglio evidente (The beguiled si può tradurre indifferentemente con L'ingannato, L'ingannata o Le ingannate) - non è necessariamente in un'unica direzione: non è chiaro infatti chi manipola chi e senza dubbio la manipolazione in questa vicenda è multipla. Così come l'apparenza - anche quando i protagonisti si attribuiscono un linguaggio schietto e diretto - è molto lontana dalla sostanza e dalla verità delle cose.

Interessante la rappresentazione della scuola di Miss Martha come una specie di bolla protetta, rispetto alla quale il mondo esterno viene esplorato solo con il binocolo e da cui arrivano per lo più minacce. Questo gruppo chiuso ha regole precise e ruoli altrettanto definiti e funziona perfettamente finché resta integro e inviolato, tenendo sotto la cenere frustrazioni, desideri e conflitti. Quando però un elemento "estraneo" (così il caporale McBurney viene definito esplicitamente) squarcia la compattezza dell'involucro che avvolge il gruppo, gli equilibri cambiano e le dinamiche impazziscono, facendo emergere le individualità e i giochi di seduzione che mettono le donne una contro l'altra. Solo l'espulsione del soggetto estraneo ricomporrà gli equilibri e riporterà il gruppo alla sua interna quiete.

È indubbio - come molti hanno osservato - che, pur nella distanza temporale, L'inganno ci riporta alle atmosfere de Le vergini suicide. Qui però la Coppola calca la mano nel variare registri e generi, risultando a volte un po' sopra le righe.

Inoltre, nonostante una storia caratterizzata da una certa suspence, il film risulta a tratti piuttosto lento e poco coinvolgente, e in qualche passaggio suscita addirittura qualche sorriso.

Voto: 2,5/5


Nessun commento:

Posta un commento

Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!