venerdì 28 luglio 2017

La ragazza del mondo

Grazie all'Isola del Cinema, l'ormai tradizionale arena estiva dell'isola tiberina, recupero il film di Marco Danieli, La ragazza del mondo, che avevo perso a suo tempo.

Il film racconta la travagliata storia d'amore tra Giulia (Sara Serraiocco) e Libero (Michele Riondino) dal suo emergere alla sua fine.

Giulia è una Testimone di Geova, come la sua famiglia. Frequenta le adunanze, predica porta a porta ed è molto religiosa e rispettosa delle regole.

Libero è uscito da poco dalla galera (dove è finito per spaccio) e vive con la madre.

I due si incontrano e si innamorano. Ma Giulia - secondo le regole del gruppo religioso cui appartiene - non può frequentare un "ragazzo del mondo" e soprattutto non può avere rapporti prematrimoniali. Cosicché presto dovrà fare i conti con la sua coscienza e con i condizionamenti del suo gruppo religioso e dovrà decidere da che parte stare.

Sceglierà di stare con Libero, accettando l'espulsione dalla comunità e l'emarginazione, e lo farà anche quando Libero - incapace di garantirle una vita normale - si metterà nuovamente nei guai.

Il film di Marco Danieli racconta due mondi estremi: da un lato quello rigido e chiuso dei Testimoni di Geova cui appartiene Giulia, dall'altro quello da case popolari e spaccio di droga cui appartiene Libero.

Il mondo normale, quello che non è condizionato da ortodossie religiose, né sta ai margini della società, è assente da questo racconto, e in un primo momento questa scelta mi è sembrata il limite più grosso del film, una specie di artificio per amplificare l'effetto.

Riflettendoci meglio a posteriori mi sono detta invece che forse Giulia - educata al rispetto di regole troppo rigide - non poteva in fondo che finire nelle braccia di un personaggio a sua volta estremo come Libero. E in quest'ottica il film acquista una coloritura nuova nella misura in cui ci propone una riflessione sugli effetti collaterali di qualunque forma di educazione - non ultima quella di tipo religioso - che svaluta la felicità e la responsabilità del singolo e che gioca sui sensi di colpa dell'individuo.

Non un capolavoro del cinema italiano, ma certamente un film onesto e non superficiale, ben scritto e recitato. E che dunque sono stata contenta di recuperare.

Voto: 3/5

2 commenti:

  1. Discreto film capace di descrivere benissimo un "mondo a parte" come quello dei Testimoni di Geova. Bravi i due protagonisti (in particolare Sara Serraiocco, che poi farà "non è un paese per giovani" di Veronesi)

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    1. Lei è effettivamente molto brava, ma il film di Veronesi non l'ho visto!

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