giovedì 25 maggio 2017

Frida Kahlo: il ritratto di una donna. Teatro Quirino, 20 maggio 2017

Mi faccio tentare da un’offerta per lo spettacolo su Frida Kahlo in programmazione al Quirino, un teatro che a dire la verità frequento pochissimo.

Non sono un’appassionata di Frida e anzi – se devo essere sincera - faccio un po’ fatica a comprendere la vera e propria ossessione collettiva che si è sviluppata intorno a questo personaggio e che ha fatto sì che a lei siano state dedicate iniziative di ogni genere, tra cui mostre, fumetti, film, spettacoli. È evidente che si tratta di un personaggio estremo per la vita – sfortunata e piena di coraggio – che ha avuto e dunque proprio per questo iconico, capace di suscitare emozioni e di affascinare. Ma io personalmente non riesco né a comprendere né a empatizzare con la mitologia che è stata costruita intorno a Frida, né ne capisco pienamente il ruolo rispetto all’immaginario femminile.

Detto ciò, proprio quello che non capisco e non comprendo è ciò a cui – quando mi capita l’occasione – rivolgo la mia attenzione. E così è stato in questo caso.

Lo spettacolo interpretato da Alessia Navarro nei panni di Frida racconta un suo punto di vista su questo personaggio sfaccettato, facendo emergere in particolare alcuni temi, tra cui il rapporto con la madre e quello con Diego Rivera. La scelta è quella di prendere spunto da alcuni quadri di Frida proiettati sullo sfondo e parzialmente ricostruiti in scena, dove alla rappresentazione si affianca un’interpretazione non necessariamente strettamente fedele alla biografia della protagonista. Queste scene sono inframmezzate da momenti danzati da una ballerina che rappresenta una sorta di alter ego di Frida e proiezioni sul sipario abbassato con scene ispirate all’immaginario pittorico di Frida e in generale evocative.

Il risultato è fortemente enfatico da ogni punto di vista (la recitazione, le musiche, le immagini), e le diverse parti dello spettacolo fanno fatica ad amalgamarsi in modo armonioso. Alcune cose sono molto belle (per esempio alcuni dei balletti), in altri momenti però lo spettacolo scade nel didascalico e a tratti nel grottesco.

A me – ma anche alle tre persone che erano con me a vederlo – lo spettacolo non ha aggiunto molto sulla figura di Frida e, anzi, se da un lato l’ha caricata di una sovrastruttura un po’ stucchevole dall’altro in fondo l’ha semplificata quasi eccessivamente.

Insomma, non posso dire di essere uscita decisa ad approfondire la complessità di questa donna e ad aderire alla mitologia dilagante. Anzi, a dire la verità l’ultimo monologo sull’amore di Frida per Diego mi ha un pochino raggelato e un pochino anche infastidito. Ma forse sono io…

Voto: 2/5

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