mercoledì 16 novembre 2016

Basilicò / Giulio Macaione

Basilicò / Giulio Macaione. Milano: Bao Publishing, 2016.

Il graphic novel di Giulio Macaione racconta la storia di una famiglia siciliana a partire dal giorno della morte della madre, Maria, vera e propria matriarca che ha tirato su da sola i suoi cinque figli: Giovanni, professore al liceo, sposato con Anna, fin troppo buono e remissivo, Agata, che vorrebbe fare l'artista ma lavora in un call center e non ha una relazione stabile, Diego Maria, il figlio gay che passa da un fidanzato all'altro, accomunati tutti dalla caratteristica di essere ricchi, Rosalia, la Santuzza nonché la preferita della mamma, e Santo, il più piccolo, giornalista che gira per il mondo.

Come nelle migliori tradizioni familiari, Maria ha invitato a pranzo i suoi figli, in occasione del ritorno a casa di Santo, usando i suoi manicaretti per conquistarli (ogni figlio ha il suo piatto preferito la cui ricetta viene puntualmente riprodotta per intero nell'albo e dunque è replicabile). Ma mentre tutti dalle loro vite confuse e talvolta complicate convergono verso casa arriva la notizia che Maria è morta, e dunque quella che doveva essere una riunione familiare intorno alla tavola diventa un momento di dolore, di ricordi, di confronti che farà emergere verità familiari a lungo celate.

Giulio Macaione costruisce il suo albo come un vero e proprio giallo psicologico, alternando al racconto del presente – in bianco e nero – brevi flashback del passato e della storia di Maria – virati in seppia. E attraverso questa alternanza, al principio apparentemente innocua e puramente narrativa, emerge una verità ben diversa da quella che Maria ha raccontato ai suoi figli per tanti anni riguardo all'assenza del padre, che tutti pensano fuggito con la domestica a Capo Verde.

Basilicò si rivela un prodotto interessante e originale nel panorama dei graphic novels italiani, prima di tutto perché ci allieta con un disegno pulito e di grande espressività e con un impianto movimentato e divertente anche grazie alla presenza delle ricette, in secondo luogo perché – pur prendendo spunto da qualche elemento certamente autobiografico – riesce a conferire alla storia la “trascendenza” e l'universalità dei lavori di scrittura maturi.

Voto: 3,5/5

2 commenti:

  1. Ciao Anna, ti seguo dal 2010 e vorrei ringraziarti del tuo prezioso contributo!!!

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